La madre di tutte le partite. E poi anche il padre. E il fratello e la sorella. La Partita. La sfida interminabile che vive (perennemente) a distanza, la rivalità che sconfina nel sociale, lo scontro ideologico e culturale, semmai persino politico: e in quel pallone, trasformato in un contenitore, Juventus-Napoli brilla di suo, sempre e a prescindere, in un’attesa che nasce al calendario e non tramonta mai. Meno ventidue all’alba d’un altro match, ma la vigilia del braccio di ferro è iniziata a Pechino, l’undici agosto, tra ombre cinesi e sceneggiate arbitrali, in una finalissima rovinata da erroracci che fecero fischiar le orecchie e spinsero De Laurentiis a rompere il protocollo della premiazione, evitando il podio.
ATTESA – Juventus-Napoli è la sfida che s’aspetta da una stagione all’altra, la data cerchiata in bianconeroazzurro dall’epoca di Maradona in poi ma anche da prima: è un braccio di ferro collettivo, è una mozione d’affetto che scuote le masse, è un’onda anomala che trascina verso l’Olimpico di Roma sessantamila fans egualmente divisi, è l’estasi oppure il tormento, un sogno o magari un incubo. Juventus-Napoli è un post it della memoria, foto ingiallite che scorrono velocemente e dilatano le distanze, è Zoff che va ad abbracciare la «Vecchia Signora» oppure Omar Sivori che da Madame si stacca e ricevute il benvenuto al Sud. Juventus-Napoli è Josè Altafini core ‘ngrato ma è anche la «rivoluzione» di quel che resta di quei favolosi anni ’80, con il potere che scivola giù, sempre giù fino ai trionfi in nome di Diego, Le Roi alla partenopea. Juventus-Napoli è l’Evento al quale è impossibile sottrarsi, l’appuntamento fissato sull’agenda della propria esistenza (calcistica), l’insonnia delle notti prima degli esami. Juventus-Napoli è una cicatrice che diviene la coincidenza del destino, è un incrocio (divenuto persino meraviglioso) in serie B, è arsenico e vecchi scudetti e freschi dispetti. Juventus-Napoli è il grande spettacolo per qualsiasi week-end, un universo che cammina in cerca della metà, un coinvolgimento collettivo che riempie gli stadi ed agita le coscienze. Juventus-Napoli è (ormai) un festival del calcio italiano, il faccia a faccia che negli ultimi dodici mesi ha prodotto emozioni (e reazioni) a catena, una sfilata di polemiche concentrate per il rinvio d’una partita fermata dal Prefetto – in seguito ad un diluvio – e una spruzzata di veleno per un 3-3 condito da interpretazioni chiaramente opposte. Juventus-Napoli è contrapposizione estenuante, una sottile guerra di nervi e sistemi di gioco, che si ripropone all’Olimpico di Roma per la finale di Coppa Italia consegnata a Cannavaro e poi decolla sino al «Nido d’uccello» di Pechino e affida la Supercoppa a Buffon. Juventus-Napoli è appena ricominciata, in cima alla classifica, e forse non è mai finita.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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