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La notte brava costa a Vargas la maglia del Cile

La scappatella notturna di Eduardo Vargas, con tanto di ripresa tv e di mini-rissa con un giornalista – costa il posto in nazionale a Turboman e dà anche un bel colpo al rapporto speciale con il suo grande «sponsor», il ct del Cile Claudio Borghi: «Mi ha deluso. Era il giorno libero ma mi aveva dato la parola che sarebbe andato a riposarsi e invece non è stato così». Raccontano che, al contrario dell’altro compagno Gary Mendel, beccato con lui all’uscita della discoteca alle 4 del mattino, Edu quasi in lacrime davanti a Borghi e all’intero spogliatoio, abbia provato anche a chiedere scusa per cercare di evitare la «cacciata» dal ritiro della Roja. Niente da fare, anche perché il resto della squadra ha avvalorato la decisione della Federazione.
Di più, perché i leader del gruppo, e tra questi Claudio Bravo, Humberto Suazo e Pablo Contreras, ne avrebbero preteso l’esclusione immediata infastiditi dal comportamento e dal mancato rispetto del patto interno di non far notizia fuori dal campo. «Non è una punizione definitiva», s’affretta a chiarire l’ex milanista ora ct dei cileni che prepara il match di qualificazione ai Mondiali 2014 contro il Venezuela di sabato.
E così il Cile, neppure ne sentisse la mancanza, ritorna ad avere il suo scandaletto, la caduta di un paio di giocatori nella dolce vita, come era già successo pochi mesi fa con lo juventino Vidal e altri compagni, trovati ubriachi nella hall dell’albergo del ritiro. Quasi un vizio da quelle parti.
Vargas e Mendel sono stati scoperti, nella notte tra domenica e lunedì (giorno di riposo dopo il match con la Bolivia giocato e vinto a La Paz) all’alba all’uscita di un locale notturno di Santiago. I due in auto sono stati anche ripresi da una tv cilena e le immagini hanno fatto il giro delle televisioni. Secondo i media locali, Vargas avrebbe addirittura aggredito un fotografo.
Il fatto ha suscitato subito un grande di tumulto nel ritiro cileno. E così ieri, nel piccolo centro sportivo dove si allena la nazionale, si parlava solo di questo con eccitazione (anche eccessiva), domande arrabbiate e richieste di pene esemplari. Borghi ha praticamente «scuoiato» Vargas e Mendel davanti a tutti, nello spogliatoio – secondo quanto riporta La Tercera – e da esperto gestore del gruppo, ha deciso per una purga non occultata dalle mura domestiche.
Vargas stava in un angolo, contrito, circondato. Gli è andata male: una punizione esemplare per l’azzurro dei record – nessun cileno è mai stato pagato 11 milioni di euro – che quando ha capito che la decisione era stata presa e che le sue scuse, pur se apprezzate, erano del tutto inutili, ha abbandonato il ritiro con la sua auto personale in compagnia di alcuni familiari che erano andati a trovarlo nel ritiro del Cile. Al posto di Edu e Mendel, secondo fonti della Federcalcio sono stati convocati d’urgenza Bryan Rabello del Colo Colo e Nicolas Castillo dell’Universidad Catolica.
Il ct cileno Borghi spiega: «Non è una punizione, né dei dirigenti, né tecnica: i due calciatori avevano il giorno libero ma avevano anche un accordo da rispettare e invece sono venuti meno a questo accordo». Il Napoli segue la vicenda con attenzione ma ovviamente la questione riguarda fino a un certo punto la società azzurra. È una faccenda interna al Cile, chiaro. Certo, finito il campionato, Vargas in Cile non se la passa benissimo. Il 25 maggio, infatti aveva investito accidentalmente una giornalista del portale cileno Terra all’ingresso dello stadio Nacional di Santiago. Dopo esser stato trasportato in commissariato dai Carabineros, Vargas è stato rilasciato dopo poco tempo perché la sfortunata ha deciso di non sporgere denuncia.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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