Buona la prima dell’Auteri band atto secondo. Anche se l’appuntamento con la vittoria che manca dal 28 ottobre dello scorso anno, la Nocerina è costretta a rinviarlo, ancora una volta, ad altra data. Contro il Livorno, i rossoneri tornano dopo due partite di astinenza (entrambe gestione Campilongo) di nuovo al gol e, anche se solo a sprazzi e limitatamente alla seconda parte del primo tempo, fanno vedere qualcosa di buono come ai vecchi tempi.
Il tecnico aretuseo ha riproposto il suo credo calcistico rispolverando il 3-4-3 che Campilongo aveva accantonato anche se Bolzan si è tenuto molto basso per tutta la partita trovandosi spesso in linea con i centrali difensivi. Auteri ha rimesso subito in campo quei giocatori che fanno parte del ristretto gruppo dei fedelissimi. È il caso, ad esempio, di Castaldo. Gigi gol è apparso come «miracolato». Ha ritrovato quella voglia di lottare che sembrava averlo abbandonato e anche il gol, il nono stagionale, che ha consentito alla Nocerina di riportare in equilibrio la partita. E anche Bruno, che Campilongo utilizzava in una posizione per lui anomala, è apparso come trasformato. Ha lottato su ogni pallone ed è stato utilissimo nell’impostazione del gioco grazie anche a quel motorino di Parola che gli era al fianco. Bene Laverone, preso dal Sassuolo in settimana, schierato lunga la fascia destra dove finalmente la Nocerina ha trovato sbocchi.
Insomma, tenendo presente che nella formazione salernitana molti erano gli assenti per infortunio; che la squadra, almeno fino a martedì, è come un cantiere in costruzione; e che il valzer di allenatori in quindici giorni certamente non può aver fatto bene al gruppo, il punticino conquistato contro il Livorno è più prezioso di quel che appare sempre se, già da martedì prossimo ad Ascoli, si riesca a dare continuità al progetto.
Per la Nocerina si è messa subito male. Il napoletano Piccolo, calcisticamente cresciuto nelle giovanili della Salernitana gestione Aliberti, ha cominciato a imperversare lungo la propria fascia destra (quella mancina dei rossoneri) costringendo, appunto, Bolzan, a tenersi basso e consentendo alla formazione di Madonna di poter contare su una «bocca di fuoco» in più rispetto a quanto previsto. E proprio Piccolo ha portato in vantaggio gli ospiti al 23’: il baby di Pomigliano imposta, chiede triangolo a Dionisi e a volo di interno destro beffa Concetti. Siamo alle solite, si mormora in tribuna. Invece, la Nocerina caccia finalmente gli attributi, quello che chiedevano i tifosi, ultrà compresi ricomparsi allo stadio dopo un po’ di tempo. Di Maio, alla mezz’ora, con una sventola dalla distanza colpisce la traversa, preludio al pareggio che arriva tre minuti dopo: taglio di Farias per Castaldo che brucia sullo scatto Bernardini, anticipa Bardi e mette dentro. È un’altra Nocerina, più viva e molto più concreta rispetto al passato. Un’azione tutta di prima Catania-Castaldo-Farias strappa applausi alla platea anche se il tiro del brasiliano è fuori misura. Al 39’ la Nocerina va in vantaggio: questa è volta è Castaldo che veste i panni di assist-man, Catania quelli di marcatore.
Si torna in campo con la Nocerina che pensa ad amministrare il vantaggio. È questo forse l’errore. Il Livorno prende coraggio, Madonna indovina i cambi e cambia modulo passando a un offensivo 4-2-3-1. E Siligardi al 35’ indovina uno shoot da almeno 25 metri sul quale Concetti non può proprio arrivare.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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