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La Nazionale il 6 giugno nel lager di Auschwitz

«Un atto voluto, perché la Nazionale è il simbolo di un paese, lo deve diventare e lo sta facendo, anche grazie a Prandelli, anche sul versante dei valori». Lo ha detto il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’assemblea della rete «Fare» in corso a Roma fino a domani, dopo aver annunciato la visita il prossimo 6 giugno, all’ex campo di concentramento nazista di Auschwitz da parte dello staff e della squadra azzurra del ct Prandelli in occasione dei prossimi Europei in Polonia e Ucraina. «Così come abbiamo fatto con la visita a Rizziconi – ha aggiunto Abete ,- dove abbiamo sottolineato il fatto che combattiamo ogni forma di mafia, camorra e ‘ndrangheta e tutte quelle persone che pensano di togliere la libertà di altri sulla logica di una gerarchia inaccettabile, andremo ad Auschwitz per rendere onore e omaggio alla memoria di chi lì ha perso la vita». Il numero uno della Figc ha aggiunto: «Lo faremo perchè si ricordi ancora una volta che i drammi accaduti non debbono più tornare e che sia uno stimolo al rispetto di tutti e a combattere ogni discriminazione razziale, perchè nel mondo esiste un’unica razza: quella umana».
«È un momento importante per la lotta al razzismo e all’antisemitismo nel calcio. È un atto che da tempo aspettavamo e finalmente diventa realtà». Così Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia (l’organizzazione sportiva ebraica), alla notizia che la Nazionale visiterà il 6 giugno, i campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau. «Siamo felicissimi per questo importante avvenimento», ha aggiunto Pavoncello, che ha riconosciuto «grande merito al presidente Abete, sempre molto attento e sensibile a questi temi». «Ci mettiamo fin da subito a disposizione della Federazione – ha concluso Pavoncello – per l’organizzazione di questa visita».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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