Onori ed oneri. Onore per De Laurentiis e per i tifosi partenopei constatare che ben dodici calciatori del Napoli fanno parte di rappresentative nazionali e accrescono l’immagine del club nel mondo; onere, invece, per Mazzarri costretto a preparare l’impegno successivo di campionato soltanto in un paio di giorni ed obbligato a seguire con pathos gli impegni internazionali per il timore di infortuni. Ma resta un motivo di vanto dover prestare ben dodici elementi a selezioni internazionali che vanno per la maggiore: dall’Italia di Prandelli, all’Argentina, all’Uruguay, alla Colombia, alla Svizzera, alla Slovacchia, alla Fyr Macedonia. Dodici elementi, che volendosi divertire, riescono a comporre una vera e propria formazione, per giunta super-competitiva. Dal portiere De Sanctis, fino all’attaccante Cavani, con due trequartisti alle spalle capaci di inventarsi di tutto: Hamsik ed Insigne. Addirittura ne resterebbe fuori uno, tanta l’abbondanza di giocatori di caratura mondiale di cui dispone Walter Mazzarri.
IL RECORD – Nella storia del Napoli mai si era registrato un numero così alto di calciatori prestati alle rispettive nazionali. Neanche all’epoca dei due scudetti. Dodici sono davvero tanti. E’ il segnale della crescita del club soprattutto sotto il profilo tecnico. Alcuni calciatori sono approdati nelle rispettive nazionali proprio durante la loro permanenza nel Napoli e grazie alle loro esibizioni. Insigne è stato solo l’ultimo dei premiati. Ma prima di lui era stato il caso di Hamsik, poi di Campagnaro, di Zuniga, dello stesso Fernandez.
Dopo la partenza di Lavezzi, ora sono gli svizzeri a farla da padroni. Ben tre di loro fanno parte della rappresentativa rossocrociata: Inler, Dzemaili e Behrami, tutti centrocampisti. Ed è a loro, oltre che a tutti gli altri, che Mazzarri ha rivolto raccomandazioni e consigli prima che partissero per i due impegni ravvicinati. «Non forzate» , «Attenti a non infortunarvi» , «Riposate, appena potete» .
L’ESPERIENZA – Ma se da un lato, il Napoli sembra preoccupato per i continui spostamenti dei propri nazionali e lo stress che ne deriva cambiando fuso orario (specie per i sudamericani), dall’altro, l’allenatore ed il club possono consolarsi con l’esperienza che gli stessi maturano in ambito internazionale. Ci sono calciatori che hanno tratto giovamento sul piano della personalità esibendosi in sfide internazionali. Ed altri che hanno tratto l’entusiamo necessario per ripartire con il piede giusto in campionato. Insomma, resta un fiore all’occhiello per il club mandare in giro per il mondo tanti propri tesserati. E poco importa se c’è chi si esibisce in ruoli diversi (Zuniga, ad esempio, gioca a destra ed è stato tra i migliori in campo nella sfida con l’Uruguay; anche Cavani agisce in un ruolo non suo); e chi, pur non tronvando tanto spazio nel Napoli riceve comunque apprezzamento nella propria nazionale (è il caso di Fernandez).
L’AMAREZZA – L’approdo di Insigne con la maglia della nazionale maggiore fa però da contraltare all’esclusione di Edu Vargas dalla selezione del Cile. L’attaccante non è stato convocato dal ct argentino Borghi dal momento che non riesce ad imporsi nel Napoli. Ma per Vargas è stato meglio così, il Cile è stato sconfitto in casa dalla Colombia di Zuniga. Ed il giovanotto costato dodici milioni di euro si è risparmiato un’altra delusione, sperando che possa far ricredere tutti quanto prima.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro