Gara sufficiente per l’internazionale Nicola Rizzoli, un valutazione condivisibile sul doppio-mani Albiol-Maggio, un dubbio consistente sul braccio di Albiol onestamente difficile da vedere ma che poteva portare (anche) al penalty. L’errore da circolare col blu: Higuain che lo manda a quel paese al momento della sostituzione, un “vizietto” che l’arbitro di Mirandola, evidentemente, non riesce a correggere.
Primo rigore
Cross di Keita in area del Napoli, prima il braccio destro di Albiol, poi il destro di Maggio. Un doppio contatto con la mano che avrebbe qualcosa di clamoroso se non punito dal rigore, ma Rizzoli – molto vicino – ha probabilmente visto giusto. Primo fattore: la distanza Keità-Albiol. Secondo fattore: è più il pallone che va verso il braccio che non si muove. Dunque involontario. Ma non finisce qui, perché successivamente il pallone schizza verso Maggio, che lo colpisce pure lui col braccio destro. In questo caso, bisogna valutare l’imprevedibilità della traiettoria del pallone e il movimento del braccio destro dell’esterno azzurro, che va verso la schiena, come a volerlo nascondere.
Dubbio-penalty
Più dubbio l’altro episodio, difficile da vedere (tanto che non ci sono replay ravvicinati): sul cross di Candreva, si avventano Djordjevic e Albiol, che ha le braccia larghe e con la destra colpisce il pallone, togliendolo (e questa è una valutazione da fare) dalla disponibilità di Klose che è dietro ai due e può battere indisturbato. Vero, Albiol e Djordjevic sono in corsa verso il pallone, ma le braccia larghe non si possono tenere.
Insulti
A distanza di quasi sette anni, Rizzoli (che fa l’arbitro e non l’impresario) non riesce a punire chi lo manda a quel paese. Allora, per tre volte, lo fece Totti. Ieri Higuain, al momento della sostituzione, perché convinto d’aver subito fallo da Cana. Mah…
Fonte: Il Corriere dello Sport
