Una magia che vale tre punti. Insigne entra in campo al 67′, quando Parma e Napoli sono sullo 0-1. Lo vedi un po’ fuori fase. Qualche passaggio sbagliato e poche intuizioni. Poi spunta l’85’ e lo vedi raccogliere palla a centrocampo; avanzare con la sfera di gioco per circa 30 metri e poi… e poi inventare, secondo quello che è un vero e proprio marchio di fabbrica. C’è un varco, un buco nella difesa del Parma, il numero 24 azzurro aveva già letto tutto: servizio nello spazio per Cavani che deve solo depositare in rete. Il Napoli conquista i tre punti grazie al genio di Lorenzo Insigne. Un gesto tecnico da trequartista, visto spesso nella annata scorsa del talento classe ’91 al Pescara. Ora c’è Cavani, allora c’era Immobile che pensava a far gol. C’è lo zampino di Zdenek Zeman, ovviamente, con il suo gioco tutto verticalizzazioni a premiare gli inserimenti. Un vizio ‘zemaniano’, se così vogliamo definirlo, che ha fatto la fortuna della formazione abruzzese lo scorso anno. Ma anche un vizio di famiglia. Già, perchè gesti simili sono tipici anche del gioco di Roberto Insigne in Primavera, che spesso e volentieri tenta questa giocata servendo nello spazio Tutino o Scielzo a seconda delle occasioni. Molti dei gol della squadra di Saurini, infatti, sono arrivati in questo modo. Gli Insigne e la mentalità di Zeman: quando il calcio vuol dire fantasia…
Stefano D’Angelo
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