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La Juve vola veloce verso lo scudetto ma la rabbia per gli errori cresce. Rizzoli sotto accusa

La Juve vola veloce verso lo scudetto dei record ma la rabbia per i favoritismi arbitrali cresce in maniera proporzionale proprio all’inutilità di tante decisioni: la forza della squadra di Conte è riconosciuta anche dagli avversari, il vantaggio in classifica è rilevante, eppure ogni volta che i bianconeri si trovano in difficoltà arrivano in soccorso le giacchette nere. E sul web si compatta il rancore dei tifosi del Torino con quello dei supporter della Roma inseguitrice, con l’atavico antagonismo dei fan del Napoli: tutti uniti contro i bianconeri.
Dopo il derby della Mole finisce sotto tiro quello che è considerato il miglior arbitro italiano: Nicola Rizzoli, protagonista della finale di Champions Bayern-Dortmund e candidato a rappresentare la nazione ai mondiali in Brasile. L’errore sull’aggancio in area di Pirlo a El Kaddouri è palese, col rigore probabilmente la Juve avrebbe pareggiato e le inseguitrici sarebbero state più vicine. Nessuno dei suoi collaboratori si è accorto di nulla. Non da meno la performance dell’internazionale su Vidal: dopo la prima ammonizione per un fallo evidente su El Kaddouri, Rizzoli salva il cileno prima sul fallo di mani al limite dell’area di rigore per fermare una magia di Cerci e poi dopo un’entrata durissima su Darmian. Per gran parte dei calciatori della A basta uno solo di questi episodi per il giallo, per Vidal neanche due, e Conte che dalla panchina vede tutto, si rende conto che il cileno rischia l’espulsione e fa in tempo a sostituirlo.
Rizzoli, d’altro canto, non è nuovo a certi “regalini” alla Juventus. A Napoli tutti ricordano la Supercoppa di Pechino dell’agosto 2012 quando, da arbitro di porta, Rizzoli consiglia a Mazzoleni il rigore per intervento su Vucinic che decide la partita con l’episodio, mai chiarito, dell’occhiolino di Buffon al “fischietto” bolognese.
Intanto c’è il caso degli striscioni degli juventini per inneggiare alla tragedia di Superga, quella in cui in un disastro aereo venne distrutta l’intera squadra del superTorino. «Le tragedie non si toccano. Mai. No agli striscioni e ai cori canaglia. Tutti». È il tweet firmato dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che di fatto non condanna esplicitamente i suoi tifosi ma almeno prende una posizione.

Fonte: Il Mattino

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