«Nessun ritorno sul mercato – ha ripetuto mille volte il patron Manniello -, siamo già al completo». Ma a pochi giorni dalla chiusura delle trattative (il 31 si chiudono i battenti della finestra estiva), e dopo la brutta sconfitta con il Livorno, la sensazione è che qualcosa potrebbe ancora accadere. Stando a radio mercato, infatti, l’esterno Ragusa, ex Salernitana, passato dal Genoa al Pescara, avrebbe fatto sapere, dopo i tentennamenti di qualche settimana fa, che gradirebbe un ritorno di fiamma dei gialloblù. Poco lo spazio con Stroppa, da qui la voglia di essere ancora protagonista in B. Da via Cosenza la risposta è stata secca: «Se non si sfoltisce la rosa, non se ne fa nulla». Tradotto: Caserta, Doninelli, forse Scurto e Ciampi sono in lista di sbarco. Ma l’arrivo di Ragusa, che all’occorrenza può giocare sulle due fasce e fare la seconda punta, comporterebbe il sacrifico di uno tra Zito ed Erpen. Più probabile, però, l’addio del «loco» che, ha mercato, è in scadenza, e soprattutto, scalzato da Acosty, ha chiesto certezze fin dal ritiro. Saranno giorni di intenso lavoro per il diesse Di Somma, impegnato a piazzare prima i colpi in uscita, per poi chiudere, magari, come accaduto con Sau lo scorso anno, il colpo finale al fotofinish.
È brusco il risveglio della Juve Stabia all’indomani del debacle casalinga all’esordio in campionato. Dall’altare della coppa Italia alle polveri del torneo cadetto, il balzo all’indietro di Maury e compagni ha lasciato non poca amarezza in casa gialloblù. «Non salvo niente di questa partita, compreso me stesso. Così qualcuno non si offende». Parole al fulmicotone quelle pronunciate da Braglia a fine match.
Il tecnico boccia la prestazione della squadra, l’atteggiamento rinunciatario, la tenuta di gioco. Stavolta non affonda il coltello nel parlare di Zito: «Degli arbitri non parlo, forse Antonio ha simulato la caduta nell’occasione dell’espulsione. Di certo il direttore di gara aveva già i due cartellini in mano…». Affermazioni che fanno pendant con quelle del patron Franco Manniello, che ha attaccato in maniera pesante la giacchetta nera designata: «La prima ammonizione di Zito è stata una sceneggiata di Paulinho, sull’espulsione, se proprio non voleva dare il rigore, poteva risparmiarsi il cartellino. In area può capitare di cadere…». Di certo le parole dei due protagonisti non serviranno ad evitare un avvio di settimana infuocato.
Braglia, facile ipotizzarlo, si chiuderà nello spogliatoio con la squadra per guardare tutti negli occhi: «Se siamo questi – d’altra parte aveva commentato sabato -, non andiamo da nessuna parte e sarà davvero difficile anche puntare alla salvezza». La sensazione, però, è che quella vista col Livorno non sia la vera Juve Stabia. Una serata storta, contro un cliente difficile, contro cui la squadra stabiese non ha mai vinto, d’altra parte ci può stare. Ed in tutti la convinzione che sia meglio sbagliare ora, così da trovare la quadratura, che in seguito, quando il campionato entrerà nel vivo. Tante, d’altra parte, le attenuanti. Inedita la coppia centrale in difesa, con Maury e Murolo che, pur facendo buona guardia, si sono concessi qualche sbavatura, al pari di Dicuonzo, apparso non in serata. A centrocampo la fisicità di Jidayi e Mezavilla, che aveva fatto la differenza con la Sampdoria è stata solo un bel ricordo, bravo invece Nicola, il tecnico livornese, a raddoppiare sempre su Acosty, limitando, e non poco, il flusso del gioco sugli esterni, marchio di fabbrica dei gialloblù. Tutte cose si cui parlerà Braglia, riflessioni fatte anche dalla società.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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