La Juve Stabia guarda al futuro con la preoccupazione di una mazzata del giudice sportivo. Metabolizzata a fatica la beffarda sconfitta contro il Sassuolo, gli uomini di Piero Braglia si ritrovano a fare i conti con le squalifiche di Dicuonzo e Baldanzeddu, espulsi nel giro di tre minuti durante l’anticipo di venerdì sera. Se per il terzino sardo dovrebbe scattare una sola giornata di stop, ben più lungo rischia di essere il periodo di assenza forzata del terzino mancino, reo di aver colpito con una manata a palla lontana l’esterno neroverde Berardi. Il regolamento in tal materia parla chiaro: se l’arbitro ha ravvisato gli estremi della condotta violenta, come appare palese, il 27enne scuola Juventus dovrà saltare 3 giornate rientrando così il prossimo 17 novembre in occasione della trasferta di La Spezia.
A render ancor più complessa la quadratura del cerchio in vista del confronto di martedì contro la Reggina è il caso Jidayi, il quale rischia di esser sottoposto alla prova televisiva per aver “passeggiato” durante gli ultimi istanti di gara su quel Boakye che potrebbe esser a sua volta punito per aver colpito nel primo tempo Figliomeni. Dovesse concretizzarsi tale possibilità, gli stabiesi rischierebbero di ritrovarsi a lungo senza un ulteriore tassello di un centrocampo già falcidiato dalle assenze di Agyei e Zito e che ha in Doninelli il classico oggetto misterioso del mercato estivo.
Con questi presupposti la Juve Stabia, ritrovatasi fuori dalla zona playoff in virtù del clamoroso successo del Cittadella in casa dello Spezia e del pareggio della Ternana a Grosseto, dovrà affrontare martedì al Romeo Menti una Reggina rinfrancata dall’affermazione interna contro l’Ascoli. Volesse confermare la difesa a quattro, Braglia sarebbe di fatto obbligato a dover schierare Gorzegno lungo la fascia mancina e Maury lungo la destra, anche se non è escluso il ritorno al 3-5-2 con il belga ad affiancare Scognamiglio e Figliomeni, e l’ex Empoli avanzato sulla linea di centrocampo con Acosty sulla corsia opposta. Il 3-4-1-2 degli amaranto, simile al modulo dell’Ascoli, potrebbe far propendere il tecnico toscano verso questa seconda ipotesi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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