La Juve Stabia ritrova il proprio oro nero. Nel bel mezzo di quella che ad oggi potrebbe esser definita la stagione dei partenti, Jerry Mbakogu torna a disposizione di Piero Braglia riprendendo gli allenamenti a regime completo a due mesi dall’ultima sua apparizione in campo contro la Fiorentina. «È stata dura star fuori tanto a lungo nel mio momento migliore – sottolinea la punta nigeriana – devo ringraziare i miei compagni se sono riuscito a reagire non demoralizzandomi mai. Spero di tornare in campo contro il Brescia, spetterà a me cercare di impressionare il nostro tecnico accumulando minuti nelle gambe durante le amichevoli. Posso solo esser grato a Braglia, dipendesse da lui giocherei anche se infortunato».
Il 20enne attaccante allontana le ipotesi di un recupero avventato dopo i primi problemi muscolari patiti contro la Reggina. «Non credo che lo staff medico abbia bruciato le tappe – spiega Mbakogu – a Firenze mi sono divertito sino a quando non sono stato costretto a chiedere la sostituzione. La ferita precedente si era cicatrizzata, solo il caso ha voluto che mi fermassi quella sera. Ora che il peggio è passato non voglio più pensarci, sono tornato appositamente prima dalle vacanze per farmi trovare pronto».
Peccato non poter più contare sui consigli di Danilevicius e Maury. «Non mi aspettavo che Tomas e Donovan partissero – confessa l’attaccante – rientravano a pieno titolo nel nostro progetto. Sono profondamente dispiaciuto soprattutto per il difensore belga: assieme abbiamo vinto la Coppa Italia ed i playoff in Lega Pro conquistando poi la salvezza in B, rivestirà per sempre un ruolo di primo piano nella mia vita». Ora, oltre a maggior spazio, per Mbakogu potrebbe esserci anche più pressione. «Sarei rimasto qui sino a giugno a prescindere dal rendimento dei mesi addietro – afferma con determinazione il 20enne –, al mercato non ho mai pensato. Sono sereno, la mia concentrazione è rivolta esclusivamente sul tornare a far gol per riguadagnare il tempo perso: dimostrerò ai club di A che il mio ottobre d’oro non è stato frutto del caso».
Gioacchino Di Maio per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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