La Juve Stabia riparte da Fabio Caserta. La sconfitta rimediata martedì a Padova, pur essendo più frutto del caso che degli effettivi demeriti gialloblù, ha evidenziato una volta di più come la presenza del centrocampista calabrese sia fondamentale nello scacchiere del tecnico Piero Braglia a prescindere dal modulo impiegato. Proprio il 35enne, subentrato nella ripresa ad un Suciu apparso spaesato nelle ultime settimane dopo lo sfavillante esordio di Vicenza, è stato infatti il più pericoloso tra i campani chiamando Silvestri ad un intervento prodigioso nel finale di gara con una girata aerea dai venti metri. D’altronde le 6 reti sin qui realizzate ben rispecchiano il rendimento di un calciatore che da esubero estivo ha saputo rilanciarsi sino al punto di conquistare la fascia di capitano valorizzando in contemporanea quella maglia numero dieci che lo scorso agosto sembrava svalutata sulle spalle di un comprimario.
Pensiero non condiviso da un Caserta che si è allenato in silenzio sino al 25 settembre, giorno in cui un Braglia alla ricerca di un’anima per una squadra allo sbando, lo lancia in campo a Grosseto affidandogli la bussola del centrocampo. Scelta ripagata da una prestazione sorprendente per qualità e determinazione, elementi che gara dopo gara si estendono sempre più dal singolo al collettivo gialloblù. Oggi insegue ad una sola lunghezza l’ex Danilevicius nella classifica cannonieri della Juve Stabia con alle spalle, ironia della sorte, un Bruno che ne sta seguendo le orme dopo le sirene di mercato invernali. Da questa graduatoria interna emerge un dato incredibile: tre cessioni fallite, tre bomber ritrovati. Quel che sembra il titolo di una pellicola all’italiana è in realtà la fortunata storia di una formazione stabiese che si avvicina sempre più alla salvezza grazie al contributo di tre ripudiati dato che lo stesso attaccante lituano, poi ceduto effettivamente al Latina durante la sessione di riparazione, era in lista di sbarco in estate prima dell’exploit in Tim Cup contro la Sampdoria.
A loro firma 18 dei 41 gol messi a segno dagli uomini di Braglia che, neanche a dirlo, sono tornati a mancare l’appuntamento con la rete in occasione delle prime assenze congiunte di Caserta per scelta tecnica e Bruno per squalifica, quest’ultimo determinante a Varese e nel successo casalingo contro il Grosseto. Entrambi, considerato anche il ruolo di bomber incompiuto di Marco Cellini, torneranno titolari sabato al Menti contro la Pro Vercelli in occasione di un confronto che bisognerà non fallire per allontanare pressappoco definitivamente la zona calda. Tornerà a disposizione anche Nocchi, fermato da un virus influenzale che gli ha impedito di partire per Padova seppur convocato. Restano da valutare in prospettiva le condizioni di Figliomeni e Mbakogu, quest’ultimo alle prese con un fastidio muscolare che lo costringe ad allenarsi a parte da ormai più di tre settimane. La punta nigeriana non riesce a trovare una continuità di condizione dal giorno dell’infortunio rimediato ad ottobre contro la Reggina. Da allora 60 minuti giocati a novembre a Firenze in Tim Cup ed il ritorno in campo lo scorso 28 gennaio contro il Brescia. In quella data il ragazzo si era detto finalmente recuperato, poi il nuovo stop. Braglia ha così optato per il paziente temporeggiare, il tecnico non vuol più rischiare il proprio uomo di maggior talento.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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