Piero Braglia scarica ufficialmente Gael Genevier, il centrocampista transalpino sarà il solo artefice del proprio destino. Dopo un mese di attese e false promesse il tecnico della Juve Stabia sbotta a poche ore dal ritorno in campo contro il Brescia manifestando senza giri di parole l’amarezza di chi ha visto il proprio mercato bloccato in maniera a dir poco irritante. «L’atteggiamento di Genevier è inammissibile – tuona Braglia –: dal 30 dicembre ad oggi si è visto a Castellammare per non più di tre giorni limitandosi a presentare a ripetizione certificati medici che ne giustificano l’assenza sino al 31 gennaio. È giunta l’ora che si guardi dentro ed analizzi con coscienza la propria carriera, se ha cambiato squadra tanto frequentemente la colpa non sarà evidentemente dei club. Un professionista deve saper distinguere diritti e doveri, una volta che si chiede di esser ceduti bisogna assumersi in toto le proprie responsabilità, lui in questa fase ci sta solo impedendo di trovare una valida alternativa sul mercato con il rischio di dover correre ai ripari in extremis. Spetterà a lui e non certo a noi trovare un nuovo club, per quanto ci interessa può tornarsene anche a Siena. Se poi dovesse restare gli toccherà chiedere scusa ai compagni, solo dopo verrà discusso il suo reintegro in rosa».
Settimana non semplice l’ultima, a tener banco è stata soprattutto l’indagine della Dda sul patron gialloblù Franco Manniello. «La squadra non ha minimamente preso in considerazione l’argomento – sottolinea il tecnico –, d’altronde sarebbe assurdo se la giustizia sportiva riaprisse un caso già discusso in tre gradi appena un anno fa con tanto di penalizzazione ai nostri danni. Ritengo che nel peggiore dei casi assisteremo a condanne dei soggetti interessati, non certo della società. Non escludo che questo nuovo polverone sia stato alzato ad hoc perché Manniello pensava di candidarsi alle prossime elezioni, episodi del genere non sono nuovi in Italia. Mi dispiace molto sotto l’aspetto personale: stiamo assistendo ad un gioco al massacro ai danni suoi e di Amodio, due persone che non reputo assolutamente in grado di compiere i presunti crimini di cui sono stati accusati».
La Juve Stabia ha reagito piazzando il primo acquisto di questa sessione di mercato, Simone Verdi. «Non deve dimostrare nulla a nessuno – tiene a precisare Braglia –, parliamo di un 20enne che vanta già una buona esperienza in un club come il Torino. Lo inseguivamo da due anni e siamo felici di averlo finalmente con noi. Pompilio? Non mi assumerò mai la responsabilità di bocciare o promuovere un ragazzo dopo neanche una settimana di prova rischiando di bruciarlo». Dopo una lunga attesa si tornerà finalmente in campo, avversario il Brescia di Calori. «La prossima partita sarà un terno al lotto dopo una sosta così prolungata», dice il tecnico.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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