Maxwell Acosty si è ripreso la Juve Stabia. L’esterno ghanese è il simbolo di un undici gialloblù riscopertosi nelle ultime due gare dinamico e grintoso come a quei tempi d’oro non a caso concilianti con il momento di maggior forma del giovane scuola Fiorentina. L’operazione all’ernia inguinale dello scorso dicembre sembrava aver frenato drasticamente l’ascesa del 21enne tanto implacabile nel 2012 quanto evanescente in questo inizio anno. «Maxwell va sostenuto – aveva dichiarato il compagno di squadra Michele Murolo dopo la gara con l’Ascoli – non è semplice ritrovare rapidamente la condizione dopo interventi del genere».
Un attestato di stima che Acosty ha di fatto reso profetico seminando il panico tra le maglie di una difesa del Sassuolo che, per stessa ammissione del tecnico Di Francesco, non riusciva a frenarne la marcia in alcun modo. L’assist per il gol di Jidayi ha rappresentato solo la classica ciliegina sulla torta a coronamento di una prestazione da incorniciare. «Sono felice – confessa l’esterno gialloblù – finalmente sono tornato ad esprimermi sui miei standard dopo un periodo di appannamento post-operazione. Puntando su un tridente con tre esterni come me, Verdi e Zito, la squadra guadagna in rapidità ed imprevedibilità perdendo in contemporanea qualcosina in fase realizzativa, limando questo limite potremmo divenire devastanti». D’altronde lui stesso è stato l’incubo del portiere neroverde Pomini. «Devo divenire più cattivo in zona gol – spiega Acosty – evidentemente le mie due conclusioni erano troppo lente per scavalcare l’estremo difensore avversario. Anche contro Bari ed Ascoli abbiamo sprecato molte occasioni sotto porta, con un pizzico di cinismo in più ci saremmo evitati un bel po’ di beffe quest’anno».
Il rocambolesco gol di Berardi rappresenta di fatto l’imprevedibilità del calcio in un match in cui Nocchi non era mai stato sino a quel momento chiamato all’intervento. «Sono dell’opinione che i campionati si vincano anche grazie all’aiuto della dea bendata – sottolinea l’esterno gialloblù – quando si segna una rete del genere vuol dire che ti va davvero tutto bene. Sarebbe stato atroce perdere per gli effetti di una punizione da quaranta metri un match giocato alla pari con una capolista da noi messa per lunghi tratti alle corde. Già il pareggio ci sta stretto, figuriamoci una sconfitta».
I due punti ottenuti nella doppietta casalinga hanno accorciato sensibilmente una classifica che ora vede la Juve Stabia a 5 punti dai play-out alla vigilia della trasferta di Reggio Calabria. «Dobbiamo puntare ai 3 punti – taglia corto Acosty – non abbiamo alternative. Con una vittoria ci taglieremmo quasi definitivamente fuori dalla zona calda, una sconfitta ci condannerebbe ad un finale di stagione infernale. Abbiamo l’opportunità di poter concentrarci solo su noi stessi senza dover attendere i risultati dagli altri campi, dobbiamo tutelare questo vantaggio scacciando qualsiasi ansia di sorta. D’altronde siamo ottavi in classifica e dietro vi è un’autentica bagarre, dobbiamo restar sereni cercando di ottenere il massimo soprattutto dagli scontri diretti. Se giochiamo con la determinazione evidenziata con il Sassuolo ci salveremo senza problemi: siamo i soli artefici del nostro destino».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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