Sono ben nove i precedenti tra Reggina e Juve Stabia, ma la sfida di questo pomeriggio al “Granillo” (ore 15) sarà la prima in serie B. Nella mente dei tifosi stabiesi, ma anche di quelli granata, è una sola la partita che resta ben ferma. È il 1994, la Juve Stabia di Roberto Fiore approda al fotofinish dell’ultima gara della stagione regolare ai playoff promozione. L’accoppiamento nella semifinale è proprio con la Reggina del tecnico Enzo Ferrari, quella di Fontana e Passiatore, di Belmonte e Giacchetta. Dopo il 2-0 dell’andata al Menti, il ritorno a Reggio è un’autentica battaglia conclusa con un successo dei granata, costretti ai supplementari, per 3-2. Alla finalissima accedono i campani che avrebbero poi perso con la Salernitana dell’attuale tecnico dei calabresi, Roberto Breda.
Quante differenze tra quella gara e la sfida che quest’oggi opporrà nuovamente le Reggina e Juve Stabia. Vengono da una sconfitta, ad Empoli, gli amaranto, che lunedì hanno mostrato paradossalmente tutto il proprio potenziale, con un attacco che annovera tra gli altri gente del calibro di Bonazzoli, Campagnacci, Ceravolo e Missiroli. La Juve Stabia, invece, arriva alla trasferta del “Granillo” rinfrancata dal primo successo tra i cadetti. In questi giorni Braglia ha avuto parole di elogio per i suoi e per la stessa Reggina, raccontando anche un curioso retroscena legato a Ceravolo: «Sono contento per i ragazzi che hanno meritato la vittoria col Pescara. Ora serve continuità. La Reggina? Non è certo tra le squadre su cui dobbiamo fare il campionato. Portar punti a casa è oro colato. Ceravolo? Dovrebbe darmi soldi ogni volta che mi vede. Quando arrivò al mio Pisa era tutto fuorché un calciatore. Lo abbiamo rimesso in sesto, facendolo diventare il bomber che è oggi. Uno che potrebbe stare benissimo anche in serie A». Il tecnico toscano avrà dato ai suoi difensori qualche dritta anche alla luce dell’incredibile media che vuole la punta calabrese in rete, in quest’avvio di stagione, ogni 66 minuti.
Squadra che vince non si cambia, questa una vecchia massima del calcio che Braglia sembrerebbe intenzionato a rispettare a Reggio Calabria. Ha preferito non rischiare Molinari, lasciandolo a casa insieme a Mbakogu, infortunato, e Fabbro, alla quarta esclusione di fila. Probabile, a questo punto, la conferma del 4-4-2 che ha superato il Pescara, con Colombi tra i pali, la difesa con Baldanzeddu, Mezavilla (preferito a De Bode), Scognamiglio e Dicuonzo. A centrocampo Erpen, Cazzola e Scozzarella dovrebbero partire dall’inizio con il ballottaggio Zito-Biraghi. Favorito l’ex Inter, finora sempre impiegato lontano dal Menti. Coppia d’attacco, infine, Sau-Danilevicius, pronta a sfruttare la media che vuole la Reggina subire sempre un gol quest’anno.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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