Batticuore Napoli: ha strappato con orgoglio il pari sul campo della Lazio, a cui gli azzurri avevano regalato il primo tempo e il gol del vantaggio. È stata una partita dalle fortissime emozioni, soprattutto per merito degli uomini di Mazzarri. La Juve, dopo la vittoria sulla Fiorentina, è salita a +5, ma si avvicina il match del primo marzo al San Paolo e tutto può accadere.
Scendere in campo un’ora dopo la Juve non è stato un vantaggio perché lo scatto dei bianconeri in classifica ha condizionato la squadra, schiacciata dalla pressione della Lazio e sotto all’11’. Di solito equilibrati e compatti, gli azzurri sono apparsi traballanti e hanno concesso eccessivo spazio a Floccari, che era passato nei progetti di De Laurentiis e Mazzarri per potenziare la squadra. È stata una partenza molto sofferta, quasi in apnea, d’altra parte Petkovic e i suoi ieri si giocavano la possibilità di tornare in corsa per la zona Champions. Sono stati aggressivi e si sono mossi in campo con intelligenza, prendendo un palo ancora con Floccari e concedendo un paio di opportunità al Napoli (la traversa di Cavani la più rilevante).
Mazzarri ha scosso la squadra dal torpore inserendo Insigne dopo l’infortunio di Behrami e puntando sul 4-4-2, cercando di coprirsi sul lato sinistro. Zuniga forse ha accusato stanchezza per l’impegno infrasettimanale con la Colombia: nel primo tempo si è fatto sopraffare, in particolare nell’occasione del gol di Floccari; nella ripresa è arretrato sulla linea difensiva ed è cresciuto.
L’arretramento di Hamsik a centrocampo e il contemporaneo schieramento di Cavani, Pandev e Insigne (brillante, meritevole di maggiore considerazione perché il talento aiuta a vincere) ha fatto aumentare il potenziale offensivo della squadra, che ha cercato il pareggio con maggiore forza e lucidità, mentre la Lazio ha cominciato a dedicarsi più alle caviglie degli azzurri che al pallone. Napoli trasformato, più determinato, in grado di sfiorare il gol due volte con Inler. Mazzarri ha azzardato fino al limite, schierando anche Calaiò: tutte le punte disponibili per l’assalto al fortino biancoceleste.
Lo sforzo è stato generoso e appassionante e in “zona Mazzarri” è arrivato il gol non di un attaccante, ma di un difensore: Campagnaro di destro su calcio d’angolo. Sì, proprio lui, il “Toro” che a fine stagione sfilerà la maglia azzurra per indossare quella nerazzurra dell’Inter. Un premio per la sua professionalità. Un premio per la determinazione del Napoli, che ha largamente meritato il punto. Forse perfino stretto il risultato, considerando un secondo tempo di grande cuore, corsa e tecnica. La lotta scudetto non è finita a -5. Anzi. E il primo marzo, il giorno della sfida con la Juve, non è così lontano.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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