Avendo appreso dai principali organi di informazione (nazionali ed internazionali) della dichiarazione rilasciata ai microfoni dell’emittente Sky Sport, dal Presidente della S.S.C. NAPOLI, Sig. Aurelio De Laurentiis, in occasione dello – SPORT BUSINESS SUMMIT – attualmente in corso di svolgimento a Londra, in cui ha apostrofato la categoria professionale degli agenti come “cancro del calcio”, in qualità di Associazione di settore, riteniamo doveroso stigmatizzare tale asserzione che ci sentiamo di reputare quantomeno “infelice”, esprimendo altresi’ alcune considerazioni di merito:
La categoria in oggetto è l’unica del settore calcio, che (purtroppo) fluttua in un “limbo normativo”, e che non gode di alcuna tutela in ambito federale, ma è esclusivamente destinataria di gravosi oneri e molteplici ed imponderabili rischi professionali; pertanto suo malgrado, risulta oggettivamente la più bistrattata e la meno rispettata, che ha come strumento per salvaguardare il proprio lavoro, solo ed unicamente il ricorso all’autorità giudiziale ordinaria (basti verificare il copioso numero di decreti ingiuntivi per inadempienze societarie nei loro confronti).
Ciò premesso, ci auguriamo che una persona con lo spessore sociale e culturale del Presidente De Laurentiis, possa fornire precisazioni riguardo alla sua esternazione (offensiva per l’onorabilità di un’intera categoria professionale, seppur espressa in maniera metaforica) o quantomeno circoscriverne l’ambito a coloro i quali mettano in atto comportamenti disonesti o deontologicamente scorretti.
A tal riguardo lo invitiamo ad unirsi (insieme a tutti gli altri suoi colleghi Presidenti) alla IAFA, nella battaglia giudiziale ed istituzionale, per ottenere una riforma radicale (federale e legislativa) del settore, sconquassato “dall’inspiegabile (ed a nostro avviso illegittimo) attentato regolamentare”, perpetratosi a partire dal 1 Aprile 2015, disposto dalla Fifa e recepito dalle Federazioni nazionali (fortunatamente non tutte), con il fine di provare insieme e nel reciproco interesse, a reistituire norme certe, trasparenza, e di conseguenza armonia tra le parti, addirittura con un quadro normativo migliorativo del preesistente.
In proposito cogliamo l’occasione per sensibilizzare lui e tutta la classe dirigenziale, ad allertarsi e diffidare piuttosto da molti dei nuovi, ibridi, e non specificamente qualificati “soggetti giuridici” (di matrice perlopiù “extracontinentale”), che pur in palese contrasto con le normative federali e statuali (nazionali e comunitarie), mirano spesso ad acquisire titolarità e diritti patrimoniali sui tesseramenti dei calciatori, distorcendo irreversibilmente le legittime dinamiche del mercato dei trasferimenti, ed insinuandosi in tal modo unilateralmente e pericolosamente all’interno delle Società, che rischiano con ogni buona probabilità di diventarne poi ostaggio.
Infine ci duole denotare che un atteggiamento di ostilità nei confronti degli Agenti da parte dei Club, sia ravvisabile con una certa entità solo in Italia, e in qualità di rappresentanti della categoria, ci dichiariamo sin d’ora promotori di eventuali, periodiche riunioni consultive con i rappresentanti delle Leghe (come ad esempio accade in Germania), per cooperare e dirimere insieme sul nascere qualsiasi potenziale controversia, in maniera funzionale e propositiva.
IL DIRETTIVO IAFA
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