Sarà anche la sua notte. Mazzarri sembrava destinato a vivere la sfida contro il Chelsea in un angolo della tribuna di Stamford Bridge, il telefonino nelle mani di un collaboratore per collegarsi con il vice Frustalupi. Invece, la seconda giornata inflitta dall’Uefa è stata congelata dal Tas di Losanna, il massimo organo di giustizia nello sport: se ne riparlerà tra un po’ e così il tecnico va in panchina per regalarsi un sogno. Mai il Napoli è arrivato ai quarti di finale di Champions League, neanche quando c’era Diego. «In dicembre abbiamo eguagliato le imprese della squadra di Maradona arrivando agli ottavi di quella che era la Coppa dei Campioni. Siamo abituati a stupire, le cose straordinarie per noi diventano normali».
È questo il segno di grandezza della squadra che Mazzarri gestisce da 28 mesi, più le gioie che le amarezze, più i trionfi che le sconfitte. A Stamford Bridge può bastare lo 0-0 per regalarsi i quarti di Champions dopo il 3-1 del San Paolo, eppure lui ha annunciato: «Voglio un gol e più di un gol». Il tecnico ha ricevuto la notizia del congelamento della squalifica appena ha messo piede all’aeroporto di Gatwick. Uno squillo al telefonino del direttore sportivo Bigon, era l’avvocato Grassani che avvertiva del favorevole provvedimento del Tas. «Mi auguro che la squalifica venga successivamente cancellata», ha detto il tecnico, auspicando di fare altra strada in Champions. Non ha sovraccaricato di responsabilità quei giocatori che conosce bene, «con i quali c’è sintonia e rispetto: mi fa piacere essere al loro fianco. Come affrontare questa sfida? Servono attenzione e concentrazione, però anche scioltezza: occorre mantenere la tranquillità».
Così piccolo sembrava il Napoli a fine agosto, quando era stato inserito nel girone di Manchester City, Bayern Monaco e Villarreal. «Davide contro Golia? Non saprei, io mi limito a constatare l’esponenziale crescita di questo gruppo: i giocatori hanno acquisito esperienza internazionale, il Napoli è la rivelazione d’Europa dopo essere stato per due anni la sorpresa del campionato italiano». Otto giorni fa il Milan ha tremato in un altro stadio di Londra, l’Emirates, la casa dell’Arsenal, in grado di farne tre nel primo tempo ai rossoneri. Un segnale per il Napoli, guai a sentirsi sicuri dopo i tre gol al San Paolo? «Non penseremo a quel risultato, scenderemo in campo come abbiamo fatto sempre, cercando il risultato e mettendo in campo le nostre qualità e le nostre certezze». Fa paura il Chelsea di Drogba e Mata, di Terry e Lampard, di Di Matteo che avrebbe rivitalizzato la squadra dopo l’esonero di Villas-Boas. E Stamford Bridge è una trappola. «Speriamo di avere anche il supporto dei tanti napoletani che sono arrivati senza biglietti: mi auguro che li trovino perché ci darebbero una grande mano», ha detto l’allenatore. Potrebbe essere una partita tagliata a misura per il gioco del Napoli, che sa essere solido in difesa e spietato in contropiede. «Quando affronti un avversario di questo livello, non c’è mai la partita giusta. Noi abbiamo tante armi a disposizione: siamo in grado di schiacciare anche avversari forti nella loro metà campo».
Ha la massima stima dell’ex laziale («Per Di Matteo due vittorie in due partite, il suo bilancio è positivo») e di un’avversaria ricca di campioni. Ma soprattutto ha una convinzione: è la forza del Napoli, il suo Napoli, che «difenderà e attaccherà con undici leoni». Una notte di forti emozioni e Mazzarri c’è, a bordo campo, per dare la carica. «Sarà una sfida affascinante e ce la giocheremo fino alla fine».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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