Parliamoci chiaro. Le cavolate da adolescenti in calore le abbiamo fatti tutti e tutte. Lungi quindi dall’essere questo un sermone o dal proferire sentenze al posto di chi ne e’ preposto. Preferiamo proporre anziche’ giudicare.
Quello che pero’ e’ accaduto nel post della gara Under 15 tra Napoli e Juventus, con il coro scelto dai ragazzini bianconeri per festeggiare una vittoria, puo’ trasformarsi, da premio Zecchino d’oro dell’imbecillita’ , in una grande chanche educativa.
Tralasciamo contenuti che si commentano da soli. Anche perche’ la nostra linea e’ sempre quella di non concedere pubblicita’ gratuita a chi la cerca (e altrove la trova) con gesti, parole o striscioni ampiamente demenziali.
Andiamo sul presente. Su quello che adesso si potrebbe e dovrebbe fare. Ovvero offrire una lezione prima di vita e poi sportiva a chi ha assistito allibito a questa penosa recita.
Chiariamo subito. La Juventus non ha bisogno di alcun suggerimento. Abbiamo toccato con mano preparazione, signorilita’ e competenze di chi quotidianamente cresce il vivaio bianconero. Cosi come non tutte le ciambelle riescono con buco, vale la pena ricordare , avendoli conosciuti e frequentati, come ragazzi come Audero, Romagna, Clemenza e precedentemente Castiglia, Fausto Rossi, Marchisio e Giovinco (non li citiamo tutti per evidenti motivi di spazio) abbiano un DNA familiare educativo che il loro percorso in Juventus ha semplicemente valorizzato.
Il club ha gia’ deciso di sanzionare in qualche modo i protagonisti, una volta accertate le dinamiche.
Ma abbiamo citato l’esempio della famiglia non a caso. Perche’ quello che e’ accaduto ha serie responsabilita’ postume su quello che accadra’.
Per noi c’e’ poco da stare a spaccare il capello. Fossi un genitore di un ragazzo coinvolto in quell’elogio corale dell’idiozia, prenderei la macchina e preleveri di forza mia figlio da Vinovo, facendogli saltare l’evento finale. Che si e’ certo guadagnato sul campo. Ma che appena uscito, si e’ ampiamente meritato di saltare.
Siamo quasi certi che non lo fara’ nessuno. Pronti ad essere smentiti ed essere eventualmente disponibili a dare evidenza del tutto con grande soddisfazione eventuale.
Immaginiamo invece cosa probabilmente stia accadendo in queste ore. Con gli stessi adulti “pronti alla “guerra” tutti contro tutti nel professare e giustificare l’eventuale goliardata del proprio figlio. Oppure nel convincereli a scaricare sul compagno di turno la pensata, il la’ del coro, anche l’eventuale gradazione vocale delle penose strofe.
Dovrebbe funzionare invece (anche qui purtroppo teoricamente) come quando a scuola un gesto scellerato, comporta una sospensione. Anzi. Siccome il calcio e’ anche una scuola di vita e le cose spesso migliori ce le hanno insegnato padre e madre, secondo noi nemmeno si dovrebbe attendere il verdetto. Quanto, almeno per pudore e logica, andare al prelievo di cui sopra.
Non accadra’? E allora servirebbe una volta piu’ che mai una decisione che vada al di là appunto del singolo. Quel gruppo ha sbagliato. Tutti. Nessuno escluso. E ognuno di loro merita una lezione salutare.
Le finali, massimo momento agognato, con tanto di regolamento federale che impone fair play e il rispetto di tanti altri valori, quei 2003 della Juventus le devono semplicemente vedere da spettatori.
Bravo! E poi il club cosi’ e’ danneggiato! Chi mandi al loro posto?
Rispondo gia’ all’eventuale obiezione del Grillo Parlante di turno. I 2004. Quelli che a Gallipoli, nel nostro torneo dell’autogestione , si sono dimostrati nonostante un anno piu piccoli, gia’ degli ometti. A dimostrazione che la “scuola” Juventus e’ sana. E che a volte , un grandissimo club puo’ andare oltre un eventuale danno sportivo, dando una grande lezione comportamentale al nostro movimento.
I dirigenti bianconeri hanno tutto per poterselo permettere. Comprese le spalle larghe per resistere alla eventuale ondata di proteste ignoranti (Ovvero di chi ignora l’importanza necessaria di un gesto simile)
Se poi, riflettendoci, volessimo la perfezione (e fossimo altrove, in paesi meno finto moralisti e piu’ attenti alla sostanza) , gli stessi 2003 forse alle finali dovrebbero … andarci.! Perche’ stare a casa , in fondo, equivarrebbe solo ad una punizione.
Invece , per essere un esempio costruttivo sino in fondo, ecco la proposta La Giovane Italia. Facciamoli presenziare a Cesena in veste di “forza lavoro” gratuita in aiuto dell’organizzazione (Con spese a carico del Club).
Questa potrebbe essere veramente la voce fuori dal coro per questi 15enni. E soprattutto per quelli del futuro.
Suggerimenti su cosa poter fare? Banalissimo. Comiciare dal ripulire spogliatoi che i loro eredi (i 2004) avranno utilizzato. E che il loro coro imbecille e dissennato ha sicuramente “sporcato” molto di piu’ di 20 quasi coetanei madidi di sudore o inzuppati di fango.
Fonte: Paologhisoni.it
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