In attesa di conoscere il destino della stagione 2019/20, interrotta dall’emergenza sanitaria del coronavirus, il Napoli può guardare al futuro con ottimismo anche grazie al ritorno ad alti livelli del settore giovanile. Il lavoro di Gianluca Grava e del suo staff sta dando ottimi frutti, come dimostrato dai risultati ottenuti dalle formazioni Under 17, Under 16 e Under 15. Ed è proprio sull’Under 16 di mister Bevilacqua che puntiamo i riflettori, andando a scoprire uno dei talenti più interessanti che studiano da aspiranti calciatori nel vivaio azzurro.
Bomber di razza – Antonio Pesce è uno degli attaccanti più prolifici nel panorama giovanile nazionale. Il classe 2004 si sta confermando devastante per le difese avversarie, ribadendo le ottime cose fatte vedere nei due campionati Under 15 già disputati in carriera, uno dei quali da sotto età. Dopo gli inizi nello Sporting Casalnuovo, Pesce si è vestito di azzurro a soli nove anni, diventando immediatamente uno dei punti di forza di ogni categoria con la quale si è misurato. Dopo il debutto a livello nazionale arrivato nel 2017/18, lo scorso anno Antonio è stato uno dei trascinatori dell’Under 15 capace di arrivare fino alla semifinale Scudetto, poi persa di misura per mano della Roma. Una crescita esponenziale, che gli è valsa anche la prima convocazione nella nazionale di categoria. Ma il meglio il ragazzo napoletano se lo è tenuto (almeno per ora) per la stagione in corso, che lo ha visto sbocciare in tutto il suo talento nel campionato Under 16. I 23 gol messi a segno prima dello stop forzato della stagione lo rendono per distacco il bomber principe del campionato, e hanno contribuito in maniera decisiva a spingere il Napoli al secondo posto del Girone C. Numeri che lo hanno proiettato all’ottavo posto nel Ranking della Giovane Italia, che lo ha selezionato anche come punte di diamante della top 11 del girone.
Orgoglio di capitano – Pesce è una prima punta con un repertorio sorprendentemente completo per la giovane età. Sa fare reparto da solo, da punto di riferimento avanzato per dare sfogo alla manovra e far salire i compagni, ma è bravo anche a farsi sentire in area di rigore e ad attaccare la profondità. Il suo tratto saliente, però, è uno e uno solo: Antonio sente la porta come pochi, ed è in grado di segnare praticamente in tutti i modi. Conclusioni col destro (il piede naturale) e il mancino, zampate da rapace d’area, colpi di testa: poche difese sono riuscite ad opporsi alla eccellente vena realizzativa del bomber partenopeo. Il tutto facilitato anche da uno sviluppo fisico molto precoce, con un’altezza che ha già superato il metro e ottanta e che gli ha consentito di imporsi già da sotto età nei campionati nazionali. La crescita tecnica, che nelle ultime stagioni è andata di pari passo con quella anatomica, gli ha infuso fiducia e consapevolezza nei suoi mezzi, fortificandolo anche dal punto di vista caratteriale. Antonio ha infatti compiuto un ulteriore salto di qualità limitando quelle pause che lo caratterizzavano in passato, imparando a dare il proprio contributo anche in fase di non possesso. Non a caso, mister Bevilacqua gli ha affidato la fascia da capitano dell’Under 16, che Pesce indossa con orgoglio e grande senso di appartenenza. Il presente è già suo, ma viste le premesse il Napoli può sognare di avere in casa una giovane gemma per l’attacco del futuro.
Fonte: La Giovane Italia
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