Ebbene sì, sono il direttore juventino e traditore additato al pubblico ludibrio da Aurelio De Laurentiis nella sua iperbolica intervista. Non commento l’ennesima esternazione presidenziale perché si commenta da sola. Confesso che alle sue intemperanze, assolutamente gratuite, ormai ho fatto il callo: recentemente ci ha accusato addirittura di “dividere l’Italia”. Bum! A quando la responsabilità della monnezza per le strade? Vorrei solo rassicurare i napoletani nostri lettori su alcuni punti di fatto che mi stanno a cuore. 1) La Gazzetta dello Sport campa, e bene, da 115 anni perché non tifa per nessuno, racconta e apprezza i valori dello sport e si emoziona per le grandi imprese. Proprio per questo dedica al Napoli tanta attenzione, molte prime pagine tinte d’azzurro e persino un libro che celebra la squadra e il suo “presidente da Oscar”. Per la verità lo ha fatto anche in periodi in cui il sole non sorrideva sul Golfo e sul San Paolo con tanta dovizia. State sicuri, continuerà a farlo nella buona e nell’avversa sorte. 2) Vedremo come andrà a finire la vicenda Hamsik. Lo abbiamo detto, tutto è ancora possibile. Ma quanto pubblicato ieri dalla Gazzetta tra conferme sostanziali e smentite di circostanza (siamo in tempo di ballottaggi o no?) è assolutamente vero. 3) Un paio di mesi fa ho scritto che proprio dai successi di Cavani, Lavezzi e compagni veniva alla città un segnale di riscossa. E che De Laurentiis aveva grandi meriti. Confermo, nonostante gli insulti. In cambio suggerisco al presidente di considerare i rischi che la retorica, diciamo così, lineare comporta in un mondo pieno di curve e di passioni troppo spesso esacerbate. Nessuno lo obbliga ad amare il giornale più letto d’Italia. Gli si chiede solo di garantire e tutelare il lavoro dei giornalisti, ottimi peraltro, che seguono la squadra. E’ un suo dovere, e forse sarà bene che qualcuno glielo ricordi. Perché se lui si è graziosamente “rotto i coglioni” (testuale) deve sapere che pure la nostra pazienza ha un limite.
Fonte: Andrea Monti per la Gazzetta dello Sport
La Redazione
S.D.
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