“L’allenatore azzurro ci ha messo del suo, nel brutto avvicinamento alla gara. Ha trasmesso messaggi sbagliati in vigilia, quando ha detto che non era questa la partita da vincere per qualificarsi e quando ha usato una volgarità da campetto di periferia per caricare la squadra. Ha concesso alibi ai giocatori nel subconscio e nel contempo li ha sovraeccitati. Segnali contraddittori. Sarri ha poi ceduto alla tentazione del turnover: Jorginho e Allan in panchina, Diawara e Zielinski al loro posto. La conferma, neppure troppo implicita, di quel che si sospetta: prima lo scudetto, il resto mancia. Più importante l’Inter che verrà sabato del City affrontato ieri. E’ un calcolo che va rispettato, però a Manchester gli effetti collaterali sono stati pesanti. Oltre i due goal, il City prima versione può far valere la traversa di De Bruyne e il salvataggio sulla linea di Koulibaly a sventare un tiro di Gabriel Jesus. Occasioni clamorose, solo in minima parte bilanciate dal rigore fallito di Mertens. Se il primo tempo si fosse chiuso 4 a 1 non ci sarebbe stato nulla da obiettare. Sul 2-1 il Napoli ci ha provato, ma il City è sopravvissuto alla sua vanità. Alla fine tutti soddisfatti o quasi: siamo sicuri che per Sarri la Champions sia una priorità?”
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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