Un gol in fuorigioco di Llorente, una magia su punizione di Pirlo e una bomba di Pogba. Napoli travolto, la Juve vince lo spareggio tra le seconde forze del campionato e lo Juventus Stadium si conferma stadio stregato, esattamente come negli ultimi due anni. E il Napoli, nonostante un secondo tempo orgoglioso, e il rammarico per il rigore non concesso ad Higuian nel primo tempo per fallo di Ogbonna, conferma di soffrire ancora in palcoscenici del genere soprattutto sotto il profilo della maturità.
Il cambio di mentalità di Rafa in partite del genere non è riuscito a sortire effetti: il Napoli ha perso come all’Olimpico contro la Roma e a Londra contro l’Arsenal, cioè nei veri e propri esami di maturità. La partenza della Juve è devastante. Bianconeri subito con il piede sull’acceleratore e Napoli alle corde. Reina fa già fatica ad alzare in angolo un cross di Isla. Sull’azione successiva, dopo 1 minuto e 22 secondi, il vantaggio di Llorente, attaccante spagnolo che tocca in gol (in posizione di fuorigioco) un tiro di Isla già deviato con il tacco di Tevez. Aggressivi i bianconeri, decisi su ogni pallone, approccio di grande intensità degli uomini di Conte.
Troppo timorosi invece gli azzurri in avvio di partita, esattamente come a Londra in Champions League contro l’Arsenal. La partenza è da incubo, poca personalità e mancanza della giusta cattiveria agonistica. Il Napoli balla a ripetizione. E la Juve al 7′ arriva vicinissima al radddoppio: cross di Pirlo, sponda di Pogba e colpo di testa da due passi di Bonucci respinto da un intervento super di Reina. Il Napoli fa fatica a giocare con la palla a terra, la Juve aziona benissimo il pressing con le tre linee che si muovono con grande sincronia. Così il palloni rilanciati in avanti dai difensori o dai centrocampisti azzurri finiscono sistematicamente tra i piedi dei bianconeri. A centrocampo Pirlo viene guardato a zona e gode di eccessiva libertà ma la vera differenza la fa la fisicità di Pogba, un gigante. La Juve spinge soprattutto sulla destra con Isla, Insigne (preferito a Mertens) in prima battuta e soprattutto Armero fanno fatica a contenerlo. Da quel lato arrivano cross su cross pericolosi. Il ritmo dei bianconeri è indiavolato e gli uomini di Conte piombano sempre per primi sui palloni sporchi. Partita nei primi venti minuti a senso unico con il Napoli che non riesce a mettere il naso oltre il centrocampo. Poi gli azzurri cominciano a palleggiare e a sviluppare la manovra richiesta da Rafa. Azioni avvolgenti anche se non particolarmente incisive nell’ultimo passaggio. Però l’atteggiamento cambia e il Napoli comincia ad affacciarsi dalle parti di Buffon, il primo tentativo è di Insigne.
Il secondo molto più pericoloso al 22′ è di Higuain, la sua girata da centro area si perde fuori di un soffio. La Juve però appena ha un metro di spazio affonda con pericolosità: Reina attento su Tevez e soprattutto su un colpo di testa ravvicinato di Llorente. Ma il Napoli entra in partita, prova a ribattere e ad avanzare. Al 40′ c’è una trattenuta evidente di Ogbonna su Higuain: un fallo da rigore ma l’arbitro lascia correre. Con il passare dei minuti la gara diventa più equilibrata e gli azzurri trovano più coraggio: di nuovo Insigne mette paura a Buffon con un destro di poco alto.
Il Napoli parte in maniera diversa nel secondo tempo. Più audaci, più propositivi, più pericolosi gli azzurri. Guadagnano campo gli uomo di Rafa e fanno gioco. Riescono a tenere palla e provano a sfondare con gli uno-due. Una minaccia vera arriva dalla punizione di Insigne (6 st) deviata a fatica da Buffon. Il piglio è diverso, ora gli azzurri combattono con veemenza e recuperano palla, anche se l’arbitro pressing fischia almeno un paio di falli inesistenti a centrocampo a favore dei bianconeri. Poi non ammonisce Pirlo per trattenuta ad Hamsik e il cartellino giallo lo estrae in un’azione successiva ad Hamsik. Il Napoli continua a fare gioco, si vedono le trame con un numero prolungato di passaggi, la Juve è costretta ad abbassarsi. E ad Hamsik (19′ st) arriva la palla buona, lo slovacco tira sull’esterno della rete da ottima posizione. La partita la chiude Pirlo con una punizione magistrale (28′ st). Poi arriva anche la magia di Pogba.
Fonte: Il Mattino
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