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La Federcalcio verso il sì al secondo extracomunitario

FIUMICINO, 21 giugno – Una riformicchia dello Statuto che riporta la scelta dei giudici sportivi e la responsabilità dell’efficienza di uffici come quello della Procura Federale in capo al Consiglio federale (con un casellario degli squalificati), l’ipotesi di riapertura sul secondo extracomunitario messa in agenda per il 5 luglio (col pacchetto sulla riforma dei settori giovanili) e moltissimi scontri all’arma bianca: ecco la la sintesi dell’assemblea straordinaria per litigiosità e incapacità politica di trovare sintesi condivise della Federcalcio. Abete che sapeva bene a cosa andasse incontro nella giornata dell’Hilton di Fiumicino aveva vergato un discorso bello e amaro: ‘Mantenere il diritto di veto e non modificare i pesi delle componenti in assemblea e in consiglio è la negazione della democrazia, che è ovunque meno che qui: questo non è il mio calcio. Il gioco dei veti e del consociativismo è tale che in Figc capita per statuto che Berlusconi debba avere come vice Bersani ‘. 

Lo spettacolo è impressionante: non ci sarà commissariamento del Coni, perchè a Petrucci le riforme minime sono consegnate, ma sulla ribalta del palco salgono le divisioni. Tommasi e Ulivieri (progressisti nella vita che amano la conservazione nel calcio) magnificano il diritto di veto, che immobilizza la Figc e emargina l’azionista di riferimento (la Lega di A ‘è il traino del movimento’, dice Tavecchio) che con Berettareplica ai questuanti della mutualità: ‘Senza rappresentanza, niente soldi’. Macalli che insorge mentre la Lega Pro sprofonda tra debiti e calcio scommesse: ‘Non siamo i pezzenti del calcio’. Esultano tutti perchè lo status quo è garantito. Pure alla Divisione femminile: bocciato l’emendamento per salvarla dallo scarso appeal (18 mila calciatrici contro le 400 mila tedesche, ndr) riportandola (ieri dimissioni di Padovan, oggi commissariamento) nella Lnd. Ma non si litiga solo sul palco: distanze abissali tra Lega A e Aic sul contratto. Niente sciopero dell’ombrellone per i calciatori. Ma Beretta di fronte al niet sugli aggiustamenti urla: ‘Io non lo firmo il contratto come l’avete firmato con Campana il 30 maggio’. ‘Il tutti contro tutti l’ho visto poco – dice alla fine Abete, tornato dottor Jeckyll dopo il debutto da orgoglioso Mr. Hyde -, e la questione del diritto di veto è ormai posta ufficialmente. Anche se pensare che oggi col 96,6 per cento dei consensi e mezza serie B contro una riforma dello statuto viene bocciata è qualcosa che neanche nei regimi dittatoriali più spinti si è visto’.

Fonte: Tuttosport

La Redazione
S.D. 

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