Una serataccia, sconfitta tremenda, la più pesante al San Paolo con Mazzarri in panchina. Napoli bruttissimo, irriconoscibile, umiliato e praticamente fuori dall’Europa. Il Viktoria Plzen, squadra solida, ben messa in campo e molto convinta, segna un gol nel primo tempo (gran giocata di Darida al 18’), altri due nella ripresa e di fatto conquista già la qualificazione al primo round. Male il Napoli, molto male, largamente al di sotto dello standard abituale, quello del campionato. Una breve illusione solo con l’ingresso di Hamsik in avvio di ripresa, dieci minuti d’intensità e quattro palle gol non sfruttate una dietro l’altra. Troppo poco.
Mazzarri nel secondo tempo cambia assetto tattico, toglie Gamberini, un difensore, e passa al 4-2-3-1, poi inserisce Calaiò all’esordio al San Paolo, e il modulo diventa un 4-3-3 con l’ex senese punta centrale e Cavani e Pandev ai lati. Ma stavolta la spregiudicatezza non paga, anzi il Napoli non recupera il risultato e viene colpito altre due volte, dopo che al Plzen era stato annullato già a Kolaf un gol per fuorigioco di Tali. Il secondo gol lo firma più avanti Rajtoral (33′ st) che sfrutta un errore clamoroso in chiusura di Zuniga e il terzo a un minuto dalla fine Tali con la difesa azzurra disposta a quattro che sbaglia il fuorigioco. Il turnover di Mazzarri, anche se più moderato rispetto al girone eliminatorio, si conferma un errore e non basta la presenza in campo dal primo minuto di Cavani, in verità poco lucido e anche lui inconcludente. Problemi soprattutto a centrocampo e là che il Napoli è impresentabile: Donadel e Dzemaili non hanno le caratteristiche da registi per far girare la squadra e infatti vengono sopraffatti dagli avversari. Spariscono subito tutti e due dal campo, come inesistente è El Kaddouri che dovrebbe fare l’Hamsik ma fallisce completamente il compito.
L’asse centrale del Napoli affonda totalmente, il Viktoria Plzen ne approfitta e la partita la stravince soprattutto in mezzo. Con il passare del tempo va in sofferenza anche Rolando, difensore centrale portoghese all’esordio. Poco ritmo e poche idee, il pallino è costantemente nelle mani del Plzen, squadra che nella fase a gironi si è piazzati davanti all’Atletico Madrid, detentore del trofeo. Fa fatica anche Pandev tra le linee: il macedone dopo il primo numero (7′), controllo di sinistro e tiro di destro con ottima parata di Kozacik, s’ingrigisce. A Cavani arrivano pochi palloni e quei pochi il Matador non li gestisce al meglio. Il Viktoria Plzen, squadra ben organizzata a capace di svolgere con incisività la doppia fase, prende sempre più campo e il Napoli si abbassa troppo e cominciano i rischi. E al 28’ arriva il vantaggio della squadra ceca con l’elemento tra i più bravi tecnicamente, Darida: ottimo l’inserimento centrale e il tiro all’incrocio.
Nel secondo tempo Mazzarri prova a correre i ripari, il Napoli alza il baricentro ma è poco lucido, non segna e si fa sorprendere altre due volte. Gli spazi si allargano e gli azzurri fanno fatica anche nelle chiusure. Una serataccia, ancora una volta il turno europeo a eliminazione diretta si conferma un tabù per il Napoli. Domenica c’è la Samp.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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