Uno, due e (quasi) tre: c’è un settore in fase d’estinzione e in quella rivoluzione silenziosa (e inevitabile) che si va compiendo, ci sono le tracce del Napoli che verrà. La «vecchia» guardia va scomparendo, lentamente e però gradualmente, e ciò che resta dei «titolarissimi» di appena sei mesi fa – da destra a sinistra: Campagnaro, Cannavaro, Aronica – è il senso di gratitudine riconosciutogli dai tifosi, la loro capacità di spingersi oltre, di reggere e di resistere a qualsiasi ballottaggio, di ricacciare indietro, via via, ora Fernandez e ora Victor Ruiz, ora Fideleff e ora Santacroce. Ma il tempo è scappato, i contratti sono in scadenza, e gli scenari mutano: Salvatore Aronica ha il Palermo che lo corteggia da settimane e ormai ha detto sì, per chiudere nella propria città. Hugo Campagnaro sarà libero pure lui nel giugno del 2013, ma intanto l’Inter s’è portata un po’ di lavoro avanti, ha un accordo sulla parola (perché carte non se ne possono autografare per regolamento) che prevede un biennale a 1,5 milioni di euro da rendere operativo però nella prossima stagione. E Cannavaro, poverino, attende che si pronunci la Disciplinare. C’è un piano d’urgenza da rendere operativo e almeno un centrale da rimediare, avendo in organico per il prossimo semestre Campagnaro, Fernandez, Gamberini, Britos e (chissà!) Uvini. L’ipotesi principale, in prospettiva, è stata (per ora, solo per ora) rimossa: perché Mehdi Benatia (23 ad aprile) a gennaio avrà l’appuntamento della coppa d’Africa; l’ipotesi alternativa, sempre friulana, è stata accantonata: perché Danilo Larrangeira (29 a maggio) è stato bloccato, pur dinnanzi ad una sontuosa offerta dell’Anhzi. E allora piacciono: Gabriel Paletta (27 a febbraio) – per il quale bisogna accomodarsi a trattare per rendere l’eventuale cifra ragionevole – e Matias Silvestre (28) che però ha dimostrato di non gradire eccessivamente la difesa a tre di Stramaccioni. Chi non è mai dispiaciuto, anzi, è Salvatore Bocchetti (26): perché l’investimento, poi, deve durare negli anni…Ma Silvestre è qui, un volo e via…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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