La Di Martino: «Io, araba fenice spero in Londra»

Una «zampa d’oca» le ha fatto lo sgambetto, ma lei è pronta a tornare in pista più forte di prima. L’1 giugno ha compiuto 34 anni ma il regalo se lo vuole fare a Londra. Nel Centro Federale di Formia Antonietta Di Martino, nativa di Cava de Tirreni, due argenti e un bronzo mondiale, un oro e un argento europeo, primatista italiana con 2,04 di salto in alto, è guarita dall’infortunio al muscolo flessorio della gamba sinistra, quella dello stacco, e adesso lotta contro il tempo. Bloccatasi durante un’allenamento a Tenerife, ora ha fame di vittorie e di riscatto. «In questi anni la sfortuna m’ha colpito spesso. Diciamo che più sei bravo e più si diverte a prenderti di mira. Ci sono abituata e poi mi sono sempre ripresa alla grande. Come un’araba fenice, sono sempre risorta dalle ceneri».
Come sta?
«La lesione al muscolo che si chiama zampa d’oca per la sua forma si è chiusa, adesso solo riabilitazione».
Ce la farà per le Olimpiadi?
«Certo che spero di esserci ma, in tutta sincerità, penso solo a riprendermi al più presto».
Il peggio è passato.
«Quando mi sono fatta male ho provato tanta paura e anche un po’ di rabbia. Forse, se avessi avuto con me il fisioterapista e osteopata Antonio Abbruzzese non sarebbe accaduto. Ancora me lo chiedo… Però, non mi va di parlarne adesso. Rimando tutto a dopo le Olimpiadi».
Come procede la riabilitazione?
«Per tre settimane ho svolto molto esercizio in piscina. Da un po’ trascorro sette, a volte anche otto, ore al giorno in fisioterapia. Qui, a Formia, qualcuno mi ha anche soprannominato cyborg, come se mi stessero ricostruendo poco alla volta».
Una saltatrice bionica da podio. Perfetto.
«Scherzi a parte, sono tre anni che vado al di sopra dei due metri. Per arrivare a questo risultato ho spinto al massimo in allenamento, per una atleta della mia corporatura lo sforzo deve essere maggiore. E maggiore è anche l’usura, purtroppo».
La rivale da battere per l’oro?
«Howard-Lowe è favorita. Rispetto a tutte noi, sta meglio in salute. Una volta tanto, però, non sono l’unica a essersi infortunata prima di un appuntamento così importante. Anche Vlasic e Chicherova hanno avuto qualche problema. Ma farò di tutto per esserci».
Come ha festeggiato il compleanno?
«Sono rimasta a Formia, non posso perdere altro tempo. A questo punto ogni minuto è prezioso. Però conto di tornare a casa per il mio onomastico».
A 34 anni ha ancora un sogno nel cassetto?
«Sì, ma non si dice. Altrimenti non s’avvera».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

Vesux

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