Nell’isola di Assomada, una delle dieci che compongono l’arcipelago di Capo Verde, a cinquecento chilometri dalle coste senegalesi, c’è una casa completamente dipinta d’azzurro. Il colore non è un caso perché il Napoli club Capo Verde ha sede lì. Fabrizio Campoli vomerese di nascita, portoghese d’adozione, capoverdiano per amore, ne ha fatto il suo castello. Da lì e dalla casa di Praia, nella capitale, contatta le aziende che vogliono investire in questo angolo di paradiso. Ma la domenica comincia la ricerca della partita di Cavani e compagni. Fabrizio, la moglie Diuna e il piccolo Lukas: «50% creolo e 50% partenopeo». Tutti davanti la tv a caccia di improbabili cronache in arabo o cinese agganciate via etere su qualche frequenza che attraversa l’atlantico. Oppure su internet «e la speranza è che non cada il collegamento» scherza.
Da Napoli a Lisbona per studiare e lavorare presso l’istituto italiano di cultura. Poi l’amore: destinazione Capo Verde. «È un arcipelago fantastico. Ogni isola con la propria vocazione. Sao Vicente, quella di Rolando, è chiamata l’isola culturale. È la più vitale. Rolando qui è considerato un idolo. Come lui la nazionale che domani affronta il Ghana per giocarsi la semifinale della Coppa d’Africa». Cento euro per saltare in aereo da un’isola all’altra. A Sao Vincente il centro principale è Mindelo e in Ribera Bote c’è Bella Napoli Mindelo, una pizzeria ristorante gestita da Ferdinando Pietrocola, cinquantunenne di Secondigliano. Le pareti tappezzate d’azzurro e i contenitori delle pizze con il San Paolo sopra. Saudade, appucundria alla napoletana. «Rolando – racconta Pietrocola – è di Bellavista, una zona a poche centinaia di metri dalla mia pizzeria. È molto famoso anche se finora non ho mai avuto il piacere di averlo ospite al mio ristorante. I parenti di mia moglie lo conoscono molto bene ed è molto forte, un gran ragazzo».
Futuro? Pietrocola non ha dubbi. «Mindelo ha un carnevale fantastico, il più bello di Capo Verde. Se il Napoli dovesse vincere il titolo nella mia pizzeria ne faremo uno ancora più bello. Tra quelli che vengono occasionalmente e quelli fissi siamo almeno in trecento».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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