Più che i difetti, la vera questione riguarda la composizione definitiva: ecco, Mazzarri dovrà incastrare l’ultima pedina di un mosaico che almeno nelle idee già conta, in maniera imprescindibile, su Maggio, Inler, Hamsik e Zuniga. Resta un uomo, manca un mediano tutto muscoli e corsa, capace però anche di proporsi, da sistemare nella zona di centro-destra. Tra Maggio e Inler, insomma.
L’identikit potrebbe portare a Behrami, che è un cavallone di razza, grintoso e irriducibile, nonostante il difettuccio del cartellino congenito: eccesso di foga, eccesso di falli. Lo svizzero non è ancora esploso, ovviamente, sia perché è in fase d’apprendimento tattico, sia per una questione di condizione atletica. Il dubbio è semplice: riuscirà a spuntarla oppure Gargano, come ogni anno, s’imporrà? L’idea predominante è che se l’uruguaiano darà garanzie tattiche, di posizione, non uscirà dall’elenco dei titolarissimi.
Poi, Inler, che nei piani sarà più regista che mai: non è ancora giudicabile, considerando che ha saltato le ultime due amichevoli, le più attendibili, per infortunio. Men che meno Donadel, mai in campo se non in famiglia. Indietro di condizione Dzemaili, ma lui non preoccupa: resta un’alternativa-jolly affidabile.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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