Difficile, se non impossibile, rivedere in campo Marek Hamsik già con l’Udinese. Forse un tempo con l’Arsenal, se nel frattempo dovesse sparire l’edema al piede sinistro, conseguenza del colpo preso durante la partita con il Parma. Altrimenti il rientro di un giocatore così prezioso nello scacchiere di Benitez slitterebbe alla gara con l’Inter. Nessuno se la sente, infatti, di correre il rischio di andare incontro ad uno stop ancora più lungo: né il calciatore, tantomeno il tecnico o lo staff sanitario. Tornerà in campo solo quando gli esami strumentali avranno accertato che l’edema si è assorbito ed il calciatore potrà tornare calciare con il sinistro senza avvertire problemi. Intanto Benitez sta ritrovando il vero Pandev (un gol ed assist con la Lazio) per cui tanta fretta neanche ci sarebbe. Tra l’altro con l’Udinese ci saranno già due cambi obbligati: Reveillere, impossibilitato a giocare in Champions in quanto fuori lista-Uefa, al posto di Armero; e Fernandez in sostituzione di Britos, squalificato.
LA JELLA – Mai ad Hamsik, da quando è a Napoli, era capitato di saltare tante partite per infortunio. Stavolta, però, contro di lui si è accanita anche la dea bendata. Era riuscito a recuperare dal precedente infortunio muscolare, a mettersi alle spalle le noie che gli avevano impedito di esprimersi ai suoi livelli abituali quando nel rientrare con il Parma, ha subito un pestone al piede sinistro per giunta dal cognato, Walter Gargano, che è andato ad interessare la spongiosi ossea con relativo edema. Un infortunio fastidoso che neanche un apposito plantare aiuterebbe a risolverebbe il problema. Occorre il tempo necessario per guarire. E stavolta sia il calciatore che lo stesso Benitez non sembrano avere fretta. Il recupero di Hamsik è troppo importante per il prosieguo del campionato del Napoli. E per lui il 2013 è stato così nero da registrare anche l’esclusione della Slovacchia dal Mondiale. Cautela, quindi. Hamsik dovrà tornare colui che regalò quindici assist a Cavani lo scorso campionato, arrivò in doppia cifra realizzando undici gol, si rivelò un elastico di centrocampo come pochi in Europa. Appena scomparirà l’edema, evidenziata da una apposita risonanza magnetica, il re degli assist sarà lui a dire se avverte ulteriori fastidi al piede sinistro e se è pronto per rientrare in quel tridente atomico che staziona alle spalle di Higuain. Intanto, proprio a causa della sua indisponibilità e dell’immediatezza della gara con l’Arsenal è probabile che Pandev possa fare una staffetta con Dzemaili al cospetto dell’Udinese. Meglio non affaticare il macedone in vista di una sfida di Champions che può valere una stagione.
LE NOVITA’ – Due, invece, gli innesti obbligati con l’Udinese: entrambi nel reparto arretrato, quello che al momento sembra bisognoso di più attenzioni da parte del tecnico (otto gol al passivo nelle ultime quattro uscite, Borussia Dortmund incluso). Inserimenti dettati peraltro anche dall’ imminenza della sfida alla superpotenza di Wenger: il francese Reveiller, che è ormai pronto per il debutto in maglia azzurra, al posto di Armero; e Fernandez in sostituzione di Britos, squalificato dopo l’ammonizione rimediata con la Lazio. Cambiano sia l’esterno sinistro che il centrale di difesa. E non a caso, Benitez ha stabilito di dedicare più tempo all’addestramento sulla fase passiva. Il Napoli nelle ultime uscite si è lasciato sorprendere spesso e volentieri per errori di posizionamento o per diagonali non effettuate o effettuate tardivamente. O anche per mancanza di filtro sulla linea mediana. Ed lì che lo staff che fa capo a Don Rafa si sta applicando per evitare certe sfasature. Ed è sempre in quel reparto che il management tecnico che fa capo al ds Bigon si sta attivando per mettere le mani su un paio di elementi al mercato di gennaio che possano dare al reparto fisicità e mestiere. Con l’Udinese assisteremo ad una mini rotazione obbligatoria, quindi. E da questa non si può escludere uno dei centrocampisti, dal momento che restano in tre per due ruoli ed uno di questi, Dzemaili, è già candidato a far respirare Pandev.
Fonte: il Corriere dello Sport