Ah, finalmente si dorme. Questa settimana, senza partite, riusciamo a dormire qui a Shanghai. Una settimana di sonno e poi di nuovo verso le notti insonni, Parma e poi Bayern. Non sto nella pelle. Intanto è arrivata la bandiera e le tessere del club, direttamente da Napoli, grazie al socio “Friariello”, invidiato da tutti perchè durante il soggiorno napoletano è riuscito ad assistere allo stadio alla partita con il Villareal. La bandiera è passata (anche se qui c’è il divieto di esporla, neanche i consolati possono esporre quelle dei paesi), ma non è passata la mozzarella di bufala. Il guaio è che il doganiere cinese adesso potrà capire la differenza che c’è nell’assaggiare un prodotto sublime e nel mangiare la ciofeca che ogni giorno si porta a pranzo. Già i cinesi. Ma che ne sanno di pallone? Poco in termini tecnici, ma sono grandi appassionati. Proprio ad un cinese devo l’idea di aver fondato il club Napoli in Cina. Stavo aspettando il taxi all’Hilton di Shanghai, quando un anziano dipendente dell’albergo si e’ avvicinato per tenermi compagnia. “Di dove sei?” mi ha chiesto. E io: “Napoli, Sud Italia”. Lui, immediatamente “MALADONA!”. Da li ho capito che bisognava fondare il club. Dopotutto in cinese Napoli si dice “Napules”, come nel nostro dialetto. Un segno del destino. E la squadra è conosciuta, al di la’ di Maradona, come è conosciuto il calcio inglese e quello italiano. Se ne sono accorti prima gli inglesi, che questo poteva essere un mercato importante, venendo in massa, vendendo diritti televisivi, fidelizzando con tournée e negozi delle squadre, riempiendo negozi sportivi delle magliette delle squadre. Ma il calcio italiano per i cinesi è un’altra cosa, è più affascinante. Ne è dimostrazione la storia di Huang Jianxiang, un compassato (fino al giugno 2006) giornalista della televisione di stato cinese, la Cctv. Fino al 26 giugno di quell’anno, quando a Kaiserslautern si fronteggiarono Italia e Australia per i quarti di finale dei mondiali. La partita sulla carta doveva essere facile per gli azzurri, ma i canguri si mostrarono ostici. In piu’ Materazzi al 50′ si fece espellere e si arrivo’ ai supplementari sullo 0-0. A pochi secondi dalla fine, Grosso ottiene un rigore dubbio che Totti realizza, permettendo all’Italia di passare ai quarti del mondiale poi vinto contro la Francia. Al momento del rigore, Huang si e’ dimenticato del regolamento della televisione cinese che chiede imparzialità e comportamenti algidi, e urlò come un pazzo “Gol, gol, Gooooool! Game over! La grande Italia ha vinto! Buon compleanno Maldini!”, finendo anche con un “Forza Italia”. La sua performance non passò inosservata: fu richiamato e ammise non solo di essere un tifoso dell’Italia, ma di odiare gli australiani. Huang ha lasciato la Cctv, a oggi è il più famoso e richiesto commentatore sportivo in Cina, soprattutto con un occhio al calcio internazionale, visto che in patria il calcio è solo sinonimo di corruzione. Diversamente da tanti altri paesi, qui non è la Juve ad essere amata di più (popolo di buongustai…), ma l’Inter, anzi “Intelmilan” come dicono, seguito dal Milan. L’altra sera in uno studio di registrazione dove provavo con la mia band un giovane bassista cinese mi ha detto di essere tifoso del Milan. Ho fatto il gesto cinese per il numero tre ed è scoppiato a ridere, perchè sapeva tutto, sapeva della sconfitta, segue il calcio italiano. Come lui tanti. Non a caso l’Inter ha aperto ben due negozi monomarca in Cina e la Lega ha deciso che per sette anni la finale di Supercoppa Italiana si giocherà allo stadio Olimpico di Pechino. Intel, Milan, Fellali: sono questi i team vincenti per i cinesi. Ma il Napoli sta prendendo piede, sono in tanti a conoscere la nostra squadra, e soprattutto i suoi tre gioielli anche se Maladona è ancora onnipresente. L’anno scorso quando venne in Cina per beneficenza, fece il pienone. Le potenzialità di questo paese le conosce bene il presidente De Laurentiis, che ho avuto il piacere di incontrare a Castelvolturno quest’estate. Lui ha idee chiare e una visione lunga anche sulla Cina. Bisognerebbe investire in marketing e anche nella possibilità di far vedere le partite. E poi, sarà davvero Folza Napules.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Napolista
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