Una magia di Diego e un gioco di prestigio di Giordano: 2-1 per il Napoli. Così vinse il Napoli l’ultima volta in casa del Milan, una vita fa, per la precisione sono trascorsi ventisette anni, aprile dell’86. «Ricordo tutto, anche quella partita. Giocammo un primo tempo memorabile, 2-0 e via, nella ripresa Garella fece miracoli. Segnò anche il povero Di Bartolomei ma meritammo di vincere. Stavamo gettando le basi per il tricolore, lo scudetto sarebbe arrivato nel campionato successivo»: nonostante sia trascorso più di un quarto di secolo, la memoria del grande Diego resta nitida. Ha seguito in televisione l’impresa di Champions, farà lo stesso anche questa sera tifando dal salotto di casa a Dubai. «La prestazione contro il Borussia è stata esaltante, faccio i complimenti a Benitez, alla squadra e ovviamente ai tifosi. Napoli e il Napoli sono nel mio cuore, seguirò con la grande passione che nutro per gli azzurri tutte le partite. Questo può essere l’anno buono, l’inizio è stato felicissimo. Bisogna continuare così e vincere a Milano, magari con un gol del mio grande amico Higuain: è un fenomeno. Forza Napoli!».
Maradona quella domenica di aprile fece gol su punizione alla sua maniera, con palla all’incrocio. La rete di Giordano fu spettacolare, sinistro volante con pallone “nascosto” a Terraneo uscito alla disperata. Anche il bomber di Trastevere, come Maradona, ricorda perfettamente quella vittoria sui rossoneri. «Fu un trionfo, una partita giocata in modo quasi perfetta nonostante si avvicinasse la fine del torneo. Avevamo in parte acquisito quella mentalità vincente che poi ci avrebbe portato a conquistare il primo scudetto».
Sono trascorsi 27 anni, non è che il Napoli stia facendo una bella figura con le statistiche… «È arrivato il momento di sfatare questo tabù – avverte l’ex centravanti – anche perché il Napoli possiede la squadra giusta per andare a San Siro, fare la partita e portare a casa i tre punti. Massimo rispetto per il Milan però bisogna avere consapevolezza dei propri mezzi. In questo momento la formazione di Benitez è superiore e si deve approfittare».
Da ex bomber: Balotelli o Higuain? «L’argentino tutta la vita, non scherziamo. Se da allenatore avessi la possibilità di scegliere, punterei sempre sull’azzurro. Ha segnato 120 gol se ricordo bene, giocando nel Real Madrid e nella Nazionale argentina: Balotelli cosa ha fatto o vinto finora? E poi tatticamente non c’è corsa, Higuain è più funzionale rispetto al concetto di collettivo, il milanista è più individualista».
È eccessivo parlare di sfida decisiva alla quarta giornata? «Dipenderà dal Napoli: se riesce a portare a casa i tre punti, allora diventa la favorita per lo scudetto al pari della Juventus», dice Giordano, centravanti azzurro nell’anno del primo scudetto. Non è sorpreso da un avvio di stagione così entusiasmante. «Quando gli è stata concessa la possibilità, Benitez è sempre partito bene. Non era facile mettere da parte gli insegnamenti di Mazzarri che in tre anni aveva dato una fisionomia ben precisa al gioco della squadra. Ma lo spagnolo è un fior di allenatore e ci sta riuscendo, De Laurentiis ha pescato l’uomo giusto».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.C.
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