Napoli Si dice, non si dice: si dice, incurante della scaramanzia. Perché ci sono verità che non si possono negare, men che meno le proprie ambizioni: «Sì, scudetto è una parola un po’ particolare». Però è anche la magnifica ossessione da portarsi appresso, nell’afa di Castelvolturno e nell’anno che verrà; in quest’estate rovente e nell’autunno e nell’inverno ancor tutti da decifrare. «Il sorteggio è andato così, ma non si può aver paura: affrontiamo una avversaria forte, però noi abbiamo mandato tanti calciatori al Mondiale e vuol dire che la nostra rosa è forte».
VIA LA MASCHERA. E’ il momento di ritrovare il re leone: perché ora che il gioco comincia a farsi seriamente duro, serve un uomo che si metta a ruggire e in quell’Inler che viaggia a velocità supersonica verso la sua quarta stagione napoletana, c’è il desiderio famelico di regalarsi una favoletta da potersi poi un giorno raccontare, dopo averla lasciata intuire attraverso Sky: «La parola scudetto è indiscutibilmente particolare, perché l’obiettivo è difficile da conquistare: ma questa è una rosa nella quale ci sono quasi tutti gli interpreti della passata stagione e ognuno di noi può ancora migliorare. Stavolta, ogni partita sarà per noi fondamentale: io in certi giudizi e nelle previsioni ci vado sempre cauto e anzi tendo a frenare, però è indubbio che il sogno di un calciatore di un club importante come il Napoli sia lo scudetto».
SI PUO’ FARE. Ma prima, molto prima di cominciare a sfidare la Juventus e la Roma, l’Inter e la Fiorentina, ci saranno due date che sono già cerchiate d’azzurro: si comincerà il 19 agosto al San Paolo, si chiuderà il 27 al San Mames e in quelle tre ore in cui sarà meglio avere un re leone in campo, ci sarà in palio la qualificazione in Champions e l’umore per un avvio da modellare a uso e consumo proprio. «Sono arrivato alla mia quarta annata con la maglia del Napoli e ciò vorrà pur dire qualcosa: io voglio continuare a crescere e a vincere con questa società. E’ vero, non siamo stati fortunatissimi nel sorteggio, però credo che la nostra storia recente dimostri anche la qualità del gruppo. La rosa è buona e possiamo riuscire ad eliminare l’Athletic Bilbao».
Fonte: Cds
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