Tre gol consecutivi e una sfida che si riapre: tris d’assi sulla Juventus. E non finisce mica così: «Marchisio è un bravo ragazzo, forse è stato frainteso. E comunque anche io odio la Juve sportivamente parlando» . Risata, inchino e via. Tre reti di fila – appunto – e una stoccatina assolutamente ironica che arricchisce a distanza il dualismo infinito con la Juve, in un campionato che la prima giornata del girone di ritorno, e dunque il Parma, hanno reso ancora più divertente e interessante. Il gioco si fa duro, signore e signori, e il duro Christian Maggio s’è rimesso a giocare come sa: ai chilometri di corsa e al prezioso lavoro difensivo, che a onor del vero non sono mai mancati, il signor Maggio ha aggiunto di nuovo quei gol pesanti e quell’intensità che per un po’ erano venuti a mancare. «Restiamo con i piedi per terra? La Juve è ancora lontana». Sì, ma un po’ meno.
LE CRITICHE – La filosofia del lavoro. La strada maestra inculcata dai suoi maestri: da Reja a Mazzarri, che lo ha sempre considerato una sorta di giocatore-musa. «E’ forse l’unico insostituibile» , disse di lui qualche anno fa. Beh la tenacia e la fiducia smisurata del tecnico, che alla vigilia di Siena si espose anche in sua difesa e contro le critiche, è stata ripagata ancora ieri: «Io ci sono sempre stato, ho sempre cercato di fare bene. Periodo di ripresa? Ma no, c’ero anche prima: era normale che mi criticassero, perché mancavo negli ultimi metri, ma ho continuato a lavorare in silenzio e accettando tutto. Ora, però, non voglio fermarmi». Se lo augura un intero popolo azzurro.
CARO MARCHISIO – Dalla serietà, all’ironia. Condita però dagli stralci di una rivalità che non accenna mai a diminuire, e che anzi è destinata ad aumentare considerando l’andamento della stagione. Dopo la dichiarazione di Claudio Marchisio, “Il Napoli mi è antipatico” , scende in campo anche Maggio. In maniera sobria e decisamente corretta. Nel nome del fair-play e di una sfida più gustosa che mai: «Noi antipatici? Questa storia l’ho seguita un po’, ma Claudio è un bravo ragazzo e forse è stato capito male. Anche io, comunque, odio la Juve sportivamente parlando, ma la cosa finisce lì e non c’entrano né la città, né i torinesi». Storie di campo. Sogni tricolore.
LA RINCORSA – Sì, diciamola tutta: la sconfitta con la Samp e il pareggio di Parma hanno frenato la corsa della Juve. Logico ricominciare a sognare dopo tre vittorie consecutive: «Come ha sempre detto anche Mazzarri, dobbiamo pensare soltanto a noi stessi. E’ chiaro che i risultati di oggi ci rendono felici, ma siamo ancora lontani dalla Juve. La classifica si è un po’ accorciata, è vero, ma restiamo con i piedi per terra: le cose cambiano in fretta. Abbiamo ancora tanto da fare».
MIGLIORARE – Essendo un allievo del suo allenatore, Maggio non può concludere una disamina senza un pizzico di autocritica: «Nei primi venti minuti abbiamo sbagliato molti passaggi facili. Eravamo troppo contratti. Per fortuna, però, questa squadra ha una grande forza, gioca sempre spinta da una voglia di vincere infinita. Tra l’altro ci difendiamo bene, e prima o poi un gol riusciamo sempre a segnarlo». A lui sta capitando spesso.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.