Ce ne fossero oggi di Ruud Krol. Ce ne fossero oggi di difensori centrali come lui, niente da invidiare neppure a un tipo come Beckenbauer: due finali mondiali nel ’74 e nel ’78, due coppe Campioni, leader del Napoli di Juliano e Marchesi che sfiorò lo scudetto nel 1980. «Il Napoli fa bene a pescare nel campionato olandese: somiglia molto alla serie A per agonismo e competitività. Mertens è un tipo sveglio come Strootman. Ma di giovani ce ne sono tanti, stasera li potrete ammirare nella sfida con l’Italia Under 21». Tra il 2008 e il 2011 ha guidato i sudafricani degli Orlando Pirates. Ora Krol ha 63 anni ed è l’allenatore dello Sfaxien con cui ha appena vinto il titolo tunisino. Parla un italiano ancora comprensibile e conosce il calcio come pochi.
Il Napoli è in missione nei Paesi Bassi: fa bene a cercare lì?
«Sicuro. Se non sei un club ricco, si può vivere soltanto in un modo: andando alla ricerca di giovani talenti, farli crescere e poi venderli a chi ha più soldi, cioè i club degli sceicchi e quelli con i russi».
Cavani va via, lo sa?
«Non ha importanza. Non credo che sia insostituibile: poi De Laurentiis è uno che si muove con prudenza ma alla fine allestisce sempre un Napoli molto competitivo. Però Mertens non farà i gol di Cavani, penso che lo sappiano a Napoli».
Ci parla, per l’appunto, di Mertens?
«È cresciuto in Olanda, prima nell’Utrecht e poi nel Psv: sa giocare in più ruoli, ora non so dove Benitez lo metterà in campo. Ma è veloce, agile, un bel tiro. Uno che mi piacerebbe allenare, certo. Ma che attenzione, non è un fuoriclasse, ma un ottimo giocatore che con Benitez può maturare ancora di più».
Come si passa a vivere da Eindhoven a Napoli?
«Non è semplice, i ritmi, il clima e la gente sono davvero diversi. Ma quando uno pensa solo a giocare a calcio neppure si accorge della città».
Lei giocava a calcio, però si godeva anche Napoli?
«Quante voci non vere su di me. Io ho sempre fatto vita molto riservata nei miei quattro anni indimenticabili con la maglia azzurra».
Torniamo a oggi: nel mirino c’è anche Kevin Strootman?
«Stasera giocherà con l’Under 21 in Israele proprio contro l’Italia: più passano i giorni e più il suo prezzo cresce, è molto giovane ma è difficile trovarne di bravi come lui. Io credo che sia prontissimo per affrontare il campionato italiano, come d’altronde lo è Mertens».
Si vince con solo giovani in squadra?
«Secondo me bisogna integrarli con tre-quattro uomini d’esperienza fondamentali, perché i giovani da soli non bastano. Il Napoli li ha: Hamsik, per esempio, è fortissimo. In fondo, secondo me, non servono tanti fuoriclasse: alla fine quello che conta è trovare equilibrio tra i reparti. Ed è compito dell’allenatore».
Quali sono i giovani difensori migliori in Olanda?
«Nella nazionale Under 21 ce ne sono due molto bravi: si tratta di Bruno Martins Indi e Stefan de Vrij che giocano entrambi nel Feyenoord, uno dei club che più di tutti punta sul settore giovanile».
E il suo Ajax?
«Di Ibrahimovic non ne vengono fuori. E anche la pazienza non è più quella di una volta: ad Amsterdam bisogna accontentare il pubblico che vuole vincere con lo spettacolo».
C’è qualcuno che fa al caso del Napoli?
«Beh, non solo del Napoli: penso al centrocampista danese Eriksen o al 23enne De Jong… Nel nostro campionato affluiscono i giocatori più importanti del Belgio e della Danimarca. C’è solo l’imbarazzo delle scelta».
Come vede l’arrivo di Benitez?
«Bene, è tecnico di esperienza, che ha vinto tanto in Spagna e in Inghilterra. Uno che dovunque è andato ha lasciato il segno».
Esiste oggi un difensore come Krol?
«No. Però questo non significa che non ce ne sono di più forti: dico solo che non c’è nessuno che giochi come facevo io».
Cosa ricorda di Napoli?
«Quel coro incessante “Rudy Rudy”. Che peccato non aver vinto lo scudetto con quella squadra».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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