Testa a testa. Ai quattro gol della Juve il Napoli ha risposto con il blitz sul campo della Samp di Ciro Ferrara, che ha dimostrato le sue capacità di allenatore bloccando per oltre un’ora gli azzurri. Poi, al 22′ della ripresa, si è verificato l’episodio-chiave: dopo il fallo di Gastaldello su Hamsik (tocco apparso al limite dell’area) il Napoli s’è trovato con un rigore da battere e la Samp con un giocatore in meno, perché l’arbitro Tagliavento ha estratto il rosso per il capitano blucerchiato.
Cavani sul dischetto, com’era accaduto mercoledì contro la Lazio, però quella sera il Matador era stanco e appagato dopo la tripletta e aveva sbagliato, invece a Marassi la sua bordata è stata imparabile per Romero. Ridotta in dieci, peraltro dopo un primo tempo di notevole dispendio fisico (e alla formazione base mancavano gli attaccanti Maxi Lopez e Pozzi nonché i centrocampisti Maresca e Poli), la Samp non ha avuto le energie per rimettersi in carreggiata. La difesa del Napoli è stata perfetta, peraltro. Non c’è solo il Matador ad illuminare il primo posto, la vetta della classifica è stata raggiunta anche grazie ad una terza linea che nelle ultime quattro partite tra campionato ed Europa League non ha incassato reti ed è la migliore in serie A (due gol).
Mazzarri ha potuto assistere a questa vittoria, che non è stata spettacolare ma ha confermato la straordinaria solidità della squadra, davanti alla tv negli spogliatoi dello stadio che aveva frequentato per due anni, da tecnico della Samp. Verso la fine del primo tempo, su segnalazione del quarto uomo Manganelli, l’arbitro lo ha espulso. Il vice Frustalupi ha diretto le operazioni dalla panchina, peraltro il Napoli è diventato una macchina che funziona perfettamente. Sanno soffrire, gli azzurri, che erano scesi in campo in una condizione psicologica particolare, il giorno dopo la vittoria della Juve e il temporaneo allungo in classifica.
Considerando gli impegni di Champions, Conte giocherà spesso ventiquattr’ore prima di Mazzarri e anche a questo fattore bisognerà abituarsi. Il Napoli non è stato un rullo compressore, com’era accaduto contro la Lazio, perché la Samp, nonostante le pesanti assenze, è stata aggressiva e attenta in difesa, almeno nel primo tempo. Ha pressato e attaccato, cercando il varco nella rigida difesa degli azzurri. Che si sono presentati davanti a Romero soltanto in una circostanza, al 15′, quando su rimessa laterale Campagnaro ha lanciato Maggio: tiro alto. A centrocampo, Inler è stato duramente impegnato da Obiang, ma è stato bravo a recuperare il pallone e ad impostare l’azione. Proprio dal piede dello svizzero, in uno dei rari sbilanciamenti della Samp, è partita a metà ripresa la palla per Hamsik, bravo a scattare e a costringere Gastaldello al fallo.
Il capitano della Samp s’è fatto apprezzare per il fair play, non ha fatto scenate dopo l’espulsione e ha stretto la mano all’arbitro. Il Napoli ha cercato di colpire ancora con il frizzante Insigne, subentrato a Pandev, in giornata-no: di poco fuori le conclusioni di Lorenzinho, che riesce ad essere protagonista negli spezzoni di partita che Mazzarri gli offre. Avrebbe voluto calciare una punizione a sette minuti dalla fine, però sul pallone si è presentato Cavani: tiro alto. Alla fine, l’urlo dei duemila napoletani arrivati a Marassi, ringraziati per il loro sostegno dagli azzurri con applausi. La corsa scudetto diventa sempre più appassionante.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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