Le classifiche non mentono: e nella fotografia (sintetica) delle prime sette giornate, un distillato della stagione, c’è la verità indiscutibile del bimestre ma forse c’è anche un’indicazione per il futuro- Juventus punti 19, Napoli punti 19: e siamo allo scontro tra titani, al miglior attacco (ch’è bianconero) contro la miglior difesa (d’azzurro dipinta), al capocannoniere (Cavani) che va all’attacco del numero 1 tra i numeri 1 (Buffon), a numeri che sottolineano perché mai le due capoliste siano già state capace di aprire un solco di quattro punti rispetto a Lazio e a Inter che inseguono a distanza già ragguardevole.
I BOMBER – Sua Maestà non s’è risparmiata ed ha cominciato con il piede sull’acceleratore, diciassette reti segnate in sette gare (media di oltre due gol a partita), la conferma di una capacità di spingere e di osare, di cogliere al volo l’attimo fuggente, di avere un Pirlo che fa male dalla distanza, sui calci di punizione, o di poter contare sulla verve di Giovinco, ch’è arrivato a quota tre pure lui; ma anche di poter sorprendere semmai con Marchisio o di muovere le torri difensive come Bonucci o spingere con Lichtsteiner. Non male, per ora: e prima che allo Juventus Stadium si cominci, già vale come biglietto di presentazione questa partenza lanciatissima d’una squadra ch’è andata in bianco soltanto contro la Fiorentina. E poi, dall’altra parte, c’è il principe e forse anche il re del gol, perché Edinson Cavani in passato s’è imbattuto in Ibrahimovic e in un Di Natale che non sbagliava un colpo, ma ora è rimasto lui a menar le danze, a caricarsi sulle spalle l’onere offensivo del Napoli e a rispettare le consegne: sette reti, con dentro la tripletta segnata alla Lazio e persino il calcio di rigore sbagliato in quella nottata magica. E infatti: il miglior attacco è bianconero, ma alle spalle c’è la Mazzarri-band che è riuscita a segnare quanto la Roma di Zeman, in materia sempre un punto di riferimento.
IL BUNKER – Il miglior attacco però è la difesa del Napoli, che fuori casa non ha ancora subito un gol, che è stato infilata in casa dalla Fiorentina, dal Parma e dall’Udinese, che è difficile da superare ormai anche sulle palle inattive, a differenza del passato, che ha in porta il vice di Buffon in Nazionale, che ha una struttura ormai collaudata da anni, che ha centimetri e però anche agilità per opporsi ai campioni d’Italia, che va al test con la leggerezza di chi sa di non aver alcunché da perdere. I conti tornano e se in sette partite De Sanctis è stato costretto ad inginocchiarsi agli attaccanti soltanto in tre circostanze vuol dire che quella porta chiusa ha provveduto di suo a costruire il ruolo di leadership e ad elevare ulteriormente il Napoli nell’elite: lassù qualcuno li acclama e vista dall’alto, leggendo tra le cifre, s’intravede una notte tra le stelle.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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