La tanto agognata “madre di tutte le partite” è ormai alle porte. Com’è stato sottolineato da più parti, Juventus-Napoli è diventata, a tutti gli effetti, il vero derby d’Italia, soppiantando lo storico duello con l’Inter. Mancano poco meno di 48 ore al fischio d’inizio, eppure la sfida è partita in effetti già dal dopo Napoli-Udinese, con un bel tormentone a colpi di dichiarazioni, botte e risposte dall’una e dall’altra parte. Basti pensare all’ultima puntata di questo feuilleton, con tutto il suo strascico di polemiche; protagonista il recente infortunio di Buffon che ha fatto posto in porta martedì sera contro la Danimarca proprio al prossimo “rivale” Pirata De Sanctis. E mentre tutta la querelle sul Gianluigi nazionale stizzisce il suo procuratore Martina, da Torino fanno sapere che le condizioni fisiche del numero 1 dell’Italia di Prandelli non sono ancora ottimali, il che lo pone in forte dubbio anche per sabato pomeriggio. Pronto Storari se queste perplessità dovessero essere confermate dopo il test di domani. Il numero due bianconero conta una brevissima parentesi azzurra nel 2002-2003, alle dipendenze di Colomba, insieme al compianto Franco Scoglio. Anche in attacco sorgono dubbi: Vucinic è tornato febbricitante dal Montenegro e si valuta se sarà recuperabile o meno; per sostituirlo scalpita Giovinco, che dichiara di non prendere neanche in considerazione l’ipotesi di una sconfitta contro Cavani & Co. Al fianco della Formica Atomica Matri ed il solito ex Quagliarella. Lo stabiese in un’intervista nel corso di questa settimana ha speso belle parole per i suoi compagni di due anni fa, riconoscendo negli azzurri i veri antagonisti per la lotta al titolo e ribadendo di non aver intenzione di esultare in caso di marcatura, cosa già accaduta peraltro lo scorso 1 aprile.
E mentre rumours di mercato parlano addirittura di Drogba per il mercato di gennaio, il reparto offensivo, già di tutto rispetto, si è arricchito di una nuova pedina: Nicklas Bendtner. L’attaccante giunto in prestito dall’Arsenal quest’estate dovrebbe partire dalla panchina, intanto è la prima punta della nazionale danese, recente avversaria degli azzurri di Prandelli martedì scorso. E, coincidenza, danese sarà anche la prossima avversaria per gli uomini di Conte-Carrera in Champions: il Nordsjelland, che i bianconeri affronteranno subito dopo l’anticipo di sabato. La sublussazione alla spalla di Marchisio non dovrebbe impedirgli la presenza in campo dal primo minuto, così come ci sarà Chiellini, assente nella finale di Coppa Italia a Roma ed anche a Pechino, entrambe le volte per infortunio. Già, Pechino; proprio dalla finale di Supercoppa sembra essere partito il più lungo prepartita che si ricordi e con esso tutti i veleni e i sospetti che lo hanno accompagnato e caratterizzato: il ping pong di battute tutt’altro che dolci tra Mazzarri e Carrera, i timori legati alla designazione arbitrale, le accuse di lamentele e i sospetti sul rosso di Vidal… Si accomoderà ancora in tribuna Antonio Conte; per lui solo 4 mesi, invece di 10, da scontare lontano dal campo. In panchina siederà però Angelo Alessio, avendo terminato il suo periodo di squalifica per riduzione della stessa fino al 15 ottobre scorso, seppure la consueta conferenza stampa del prepartita, prevista per domani pomeriggio dopo la seduta di allenamento, sarà tenuta ancora da Carrera. Il secondo del tecnico leccese, campano di nascita, di Capaccio Scalo per la precisione, vanta, da centrocampista, presenze in serie A oltre che nella stessa Juventus, nell’Avellino, dove si è formato calcisticamente, mentre, curiosamente, lo ritroviamo a Napoli, ancora una volta come vice, di Colomba nel 2002 ed Agostinelli nel 2003.
Insomma il clima si presenta già piuttosto infuocato, mentre il resto lo farà l’atmosfera di uno Juventus Stadium, al quale è stato difficilissimo accedere da parte napoletana, visto il grande caos relativo all’acquisto dei biglietti del settore riservato agli ospiti. Per contro sembra invece facile l’accesso all’impianto sportivo per chi ospite non è e per chi avrà intenzione di visitarlo; sono infatti previsti 7 tour guidati a distanza di 15 minuti l’uno dall’altro a partire dalle 11.30. A poche ore dal fischio d’inizio le aree riservate alla stampa, le sale per gli ospiti e addirittura gli spogliatoi rimarranno aperti apposta per i visitatori, allo scopo di emozionarli e contagiarli di quella “grandeur” che è tipica dell’atteggiamento di chi si sente bianconero. Lo riassume alla perfezione una frase di Giampiero Boniperti, storico presidente nonché attaccante degli anni ’50, che giganteggia all’ingresso del centro di Vinovo, alias lo Juventus Center: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Certo, il calcio è solo uno sport.
Maria Villani
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