Volge al termine la pausa che ha fermato la Serie A per gli impegni della Nazionale: due settimane in cui, in verità, sui giornali si è letto quasi più sul big-match fra Juventus e Napoli che sulla stessa Italia di Prandelli. E il momento è arrivato: domani alle 18h la grande sfida.
CONFRONTO TRA FILOSOFIE? – Si è detto davvero tanto di questo incontro: esperti, critici e opinionisti si sono espressi più o meno tutti sui motivi e sui significati di Juventus-Napoli. Si è parlato molto di filosofie a confronto, temi tattici antitetici che si troveranno contrapposti nella supersfida di sabato. Molti – e stando alle dichiarazioni riportate dai quotidiani, lo stesso Carrera – attribuiscono a Mazzarri una mentalità attendista e poco propositiva. Dimenticando che il Napoli versione-2012/13 aveva iniziato la stagione con una personalità e un atteggiamento nuovi di zecca, e con una maturata capacità di saper fare gioco e saper anche guidare una partita. Ma Mazzarri è scaltro e sa bene come ogni avversario meriti un trattamento specifico: e se si pensa alla Supercoppa, la strategia che in tanti criticano si stava rivelando più che efficace, prima che entrasse in gioco il fattore-Mazzoleni.
DUTTILITÀ E IDENTITÀ– Si torni con la mente a quel match, non tanto per rinnovare i sospetti quanto per considerarne proprio l’aspetto tattico: il Napoli, pur essendo fisicamente in ottima forma, lasciò giocare la Juve e non ne ostacolò il possesso palla, aspettando i bianconeri con la massima concentrazione e ripartendo con pochi passaggi, veloci, precisi e verticali. Questo approccio mise in seria difficoltà la difesa bianconera, che in tutto spicca tranne che in velocità. Allora viene da credere che la dichiarazione di Carrera sia una provocazione, nella speranza di spingere il tecnico rivale a rinunciare a questo tipo di atteggiamento. Che, invece, è la prova che la migliore qualità di un tecnico è la duttilità: ci sono squadre che vanno affrontate con aggressività, altre che vanno prese con prudenza. E su questa consapevolezza prepara le partite Mazzarri, che allo stesso tempo preserva l’identità e l’equilibrio della squadra costruiti su una formazione titolare stabile.
FORMAZIONI IN CAMPO – L’allenatore azzurro può contare sulla rosa titolare, tranne che per Britos, ancora ai box (al suo posto confermato Gamberini con Aronica in panchina), e con l’unico dubbio relativo a Cavani, a corto di allenamenti dopo il rientro tardivo dal Sudamerica. Ma la punta azzurra dovrebbe giocare ugualmente, in virtù della sua qualità. Fra i bianconeri, Carrera ha qualche problema in più: Buffon è quasi certamente out, a centrocampo Marchisio gioca con una sublussazione alla spalla e in attacco Vucinic potrebbe dover dare forfait, sostituito da Quagliarella, ex di lusso.
Queste le probabili formazioni di Juventus-Napoli:
LA CONDIZIONE ATLETICA – La pausa sarebbe dovuta servire a ricaricare le energie e a concedere il tempo necessario per preparare una partita di tale importanza. In realtà, gli impegni delle Nazionali hanno complicato le cose, restituendo i giocatori ai club solo verso la metà della settimana. Va analizzata anche la condizione atletica, considerato che alcuni hanno giocato due partite continentali, e gli extraeuropei hanno anche attraversato l’oceano in aereo per tornare in Italia. Bisognerà aspettare il campo per testare le conseguenze di questi fattori: giocatori come Vidal e Pandev, squalificati per cartellini nel primo dei due match con Cile e Macedonia, sono rientrati prima; stessa sorte per Giovinco e Maggio; altri come Pirlo, Marchisio, Barzagli, Hamsik, Cavani, Behrami e Inler hanno nelle gambe 180’ o poco meno.
CORSA, PRESSING, ESPLOSIVITÀ – Il rendimento atletico sarà determinante per due squadre che sul dinamismo e sulla corsa costruiscono buona parte della propria forza. La Juventus ha fin qui mostrato due marce in più degli altri quanto a corsa e velocità: i bianconeri arrivano spesso e volentieri per primi sul pallone, manovrano con vigore e tecnica, e quando non hanno la palla pressano l’avversario con grinta ed intensità, in tutte le parti del campo. Il Napoli solitamente fa poco pressing alto, per cercare di rubare palla a centrocampo. Ma c’è da credere che Mazzarri cercherà di asfissiare Pirlo fin dalla metà campo bianconera, muovendo molto Hamsik, che tuttavia va gestito con attenzione per il carico di fatica accumulato con la Slovacchia. Quel che è certo, è che la squadra che si dimostrerà più reattiva e carica sul piano fisico avrà un vantaggio non indifferente.
LE ZONE DEL CAMPO – Sarà pure un confronto fra diversi stili di gioco, eppure, su un piano puramente tattico, i moduli delle due squadre sono identici: 3-5-2 per entrambi i tecnici, che entrambi amano valorizzare il gioco sulle fasce e dispongono di buoni giocatori in quel settore: il doppio confronto sulle ali sarà un aspetto-chiave della partita. A centrocampo, la Juventus ha certamente più qualità: se Pirlo e Hamsik, pur diversi, sono ugualmente determinanti, la coppia Vidal-Marchisio è sulla carta superiore a quella tutta svizzera Behrami-Inler. L’assenza di Buffon potrebbe invece togliere qualche sicurezza agli juventini, privati del loro capitano oltre che del loro terminale difensivo. E se Cavani è lo spauracchio, Quagliarella sogna il gol dell’ex, con o senza esultanza. Se dunque non sarà la riserva di energie a decidere le sorti di Juventus-Napoli, potrebbe essere il guizzo di un campione: staremo a vedere.
A cura di Lorenzo Licciardi
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