A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex presidente della Juventus: Giovanni Cobolli Gigli.
Tutte le italiane sono fuori in Champions League: come mai?
“A me basta vedere le partite internazionali degli altri campionati, in Inghilterra o Germania. Loro hanno intensità e ritmo, giocano a frequenza ripetuta senza particolari problemi fisici. Da noi giocare tre partite alla settimana è visto complicato, è preso come una giustificazione. Se ci sono molte defezioni, come nel caso della Juventus, le cose ovviamente si complicano. Ma non ci sono scuse”.
Sulle dichiarazioni di Allegri nel post partita
“Per i primi 75 minuti le due squadre hanno giocato alla pari. La Juve nel primo tempo ha avuto occasioni importanti. Il Villarreal è una squadra forte e ben strutturata. L’allenatore avversario si è giocato delle carte importanti a gara in corso. Noi non lo abbiamo fatto per questioni fisiche: Dybala e Bernardeschi non erano pronti forse. Mi spiace per Rugani, che aveva fatto tanti passi avanti. Chiaramente questo rigore lo riporta un po’ indietro. Spero che tutto ciò non affossi la sua motivazione. Alcuni punti di debolezza nella squadra ci sono. Il primo è Arthur, che non può essere il centro del centrocampo. Non gioca di prima, rallenta la manovra. Spesso passa la palla all’avversario. Sugli altri giocatori c’è poco da dire: hanno fatto quello che dovevano. Allegri non è da mettere in critica. Dobbiamo andare avanti, perché bisogna arrivare almeno quarti in campionato. Bisogna mettere da parte la Champions League, che è una grossa delusione”.
La Juventus potrà avere ripercussioni in campionato?
“L’unico stimolo è che non ci saranno più partite di Champions da giocare. Non ci saranno ulteriori sforzi. Mi auguro che rimanga la determinazione e che la Juve porti avanti le prossime partite come deve. Il primo tempo di ieri mi ha dato l’impressione che i giocatori ci credessero. La Juventus ha tirato in porta tante volte. Nel secondo tempo la Juve è stata più attendista, giocando meno bene e trovando meno occasioni. Queste sono lezioni”.
Possiamo dire che è la sconfitta della presidenza Agnelli?
“Il presidente Agnelli, in passato, è stata una persona capace di parlare, intelligente e che aveva le idee chiare. Anche se con me è sempre stato distante, forse pensava che io appartenessi ad un altro partito all’interno della società, ma non è così perché con suo padre ho sempre avuto un rapporto magnifico. Negli ultimi anni mi sembra che gli si siano offuscate le idee. Magari si è voluto circondare di “fedeli”, che tanto fedeli non erano, e mi riferisco, ad esempio, a Marotta. La cosa migliore della sua presidenza è stata comprare Vlahovic. Questo è un investimento coraggioso. Se questa decisione l’ha presa Andrea, allora gli vanno fatti i complimenti. Tutte le sue altre decisioni sono state molto meno giuste. Poi, se vuole comandare senza ricevere critiche, può comprarsi la Juve e fare ciò che vuole. Basta farsi dare i soldi da sua madre”.
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