Il Sassuolo si conferma bestia nera della Juve Stabia (tre vittorie tra coppa e campionato), costretta al finale agrodolce dinanzi al pubblico del Menti. Basta un tempo alla squadra di Pea per superare i gialloblù e «regalarsi» la doppia sfida con la Sampdoria nei playoff. La festa rovinata solo in parte ai padroni di casa, che salutano i propri sostenitori con la prima, storica salvezza in serie B. Ad aprire la serata, la consegna a Marco Sau del premio della Lega per il gol più bello dell’anno, quello messo a segno contro la Sampdoria il 9 dicembre scorso. In tribuna c’è anche Riccardo Cazzola (passato all’Atalanta a gennaio, standing ovation per lui nell’intervallo), tornato a Castellammare per essere al fianco degli ex compagni nella passerella finale. Tanti acciaccati, Braglia lascia in tribuna Danilevicius, Zito, Erpen e Scozzarella, facendo, chissà, qualche prova per la prossima stagione, schierando i suoi con un inedito 4-3-3. Tridente avanzato con Mbakogu, Falcinelli e soprattutto Sau, alla ricerca della ventiduesima perla per tutti i novanta minuti. Solo panchina per il febbricitante Molinari, anche lui all’addio come Danucci e Tarantino. Pea rinuncia a molti big, con Boakye, Sansone e Gazzola impiegati solo part time.
Pronti, via, subito da applausi il lungolinea di Danucci (10’) che imbecca Sau, ma Pomini è reattivo. Alla mezz’ora l’unica vera occasione del Sassuolo, con Cofie che impegna dalla distanza Colombi. Nella ripresa la sfida si accende, Pea «libera» Boakye, Braglia risponde con Molinari per Danucci, mischiando ancora le carte. Avanzano Badanzeddu e Dicuonzo sugli esterni per un ritorno alle origini e al 3-4-3 di inizio anno. Al 10’ Pea pesca dal mazzo la carta Noselli, e cambia il volto del match. È lui, al 17’, ad aprire su Troianiello per il gol da cineteca che sblocca il risultato. Juve Stabia poco reattiva, e al 31’ Missiroli approfitta di un’indecisione, ruba palla sulla sinistra, supera Molinari e con un tocco felpato fredda Colombi. Nel finale (36’) arrivano il tris di Boakye e la rete della bandiera di Tarantino (42’). Il sipario sul campionato lo chiudono i calciatori con uno striscione di commiato: «Bene…Bravi…Bis». La festa non scioglie Braglia che, nel dopogara, già guarda al futuro: «Ringrazio i tifosi, i ragazzi, tutti. Ma le feste devono finire subito. La squadra ha dato quanto poteva, è il contorno che deve crescere di livello. Non si può continuare a fare l’allegra famigliola. Lo stadio va migliorato, ci sono tante cose da sistemare se vogliamo compiere un altro miracolo. Il prossimo anno sarà difficilissimo ripetersi».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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