Raccoglie elogi la Juve Stabia a Pescara, ma non i punti. La squadra di Zeman bracca ora la capolista Torino ad un solo punto di distacco, ma contro gli stabiesi di gioco spumeggiante non se ne è visto. Anzi, non è azzardato spiegare le inconsuete ambasce biancazzurre con la più che buona condotta di gara della truppa di Piero Braglia che, soprattutto nella ripresa, ha messo alle corde il quotato e giustamente celebrato avversario. Ma, alla fine, lo stesso tecnico di Praga ha dovuto riconoscere che «la Juve Stabia è squadra tosta, di grande carattere, lotta, a volte anche troppo…». Dal fronte dei campani, l’allenatore, pur non volendo apertamente polemizzare con l’arbitro, in merito ai due-tre episodi nei quali la Juve Stabia ha reclamato la massima punizione, ricorre ad un pizzico di ironia: «Probabilmente, i miei o erano troppo leggerini per un campo così pesante oppure svenivano…».
Oltre agli infortunati Scognamiglio ed Erpen, Braglia è costretto a registrare il forfait anche di Scozzarella. L’intelaiatura stabiese risulta rivoluzionata rispetto al derby con la Nocerina, l’allenatore toscano schiera un inedito 3-5-2, (alquanto flessibile). Discreto l’avvio della Juve, ma il Pescara poco dopo è già in partita. Non spreca un pallone, quando riparte, crea sovente lo scompiglio nella retroguardia gialloblu. Al 10’ sventola di Nielsen, palla deviata, bravo Colombi ad opporre i pugni.
Comincia a piovere, poi tuoni e fulmini sull’Adriatico, e pure sull’undici campano: corre il 19’, verticalizzazione di Balzano, tocca di mano Dicuonzo, con i piedi è sulla linea, sarebbe già da sanzionare con il calcio di rigore, con il braccio è dentro: il principe dei cannonieri Immobile non dilapida l’occasione per agguantare il recordman Bucchi del Modena (21 reti dopo 29 turni). La Juve reagisce con prontezza, c’è un intervento sospetto di Capuano su Sau in area, l’arbitro non fa una grinza. La squadra di Braglia c’è, buona la reazione, si procura angoli, al 34’ opportunità per Biraghi che, però, spara alla luna. Quindi, Caserta al tiro, murato da un difensore.
Ci riprova, l’ex atalantino, giusto prima del break, palla a lato. Partenza baldanzosa della Juve Stabia dopo il thè: al 5’ reclama un fallo da rigore su Sau, che va giù, poi, all 8’, Mbakogu mette in mezzo, dove Biraghi sballa l’impatto. In campo gli stabiesi imperano, il Pescara per una decina di minuti, stenta a superare la metà campo. Il pallino è dei gialloblu, che rivendicano ancora su Zito la massima punizione, ma con Baracani, arbitro che negò un penalty ciclopico contro la Sampdoria, il feeling non c’è mai stato. È il Pescara a raddoppiare al 39′, svarione di Baldanzeddu a metà campo, si invola Kone, bravo Colombi sul primo tentativo, riprende di testa il pescarese ed insacca.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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