Il primo punto arriva in una domenica calda e assolata, la seconda di campionato vissuta al «Menti», lo stadio dedicato all’ex campione del Torino che unisce nel ricordo e nel nome dato ai propri impianti Castellammare e Vicenza. La Juve Stabia stenta a decollare. Dopo le emozioni di Coppa Italia, con la stimolante trasferta a Firenze in calendario, e le due sconfitte iniziali in campionato arriva solo un punto contro i veneti, ripescati in B a pochi giorni dall’inizio della stagione ma già in palla.
Braglia ha da lavorare. In difesa alcuni meccanismi sono ancora da registrare. Solo l’imprecisione degli attaccanti ospiti evita altri bocconi amari: Maury non sembra all’altezza dei suoi standard abituali; Dicuonzo a sinistra spesso «balla» appena Mustacchio pigia il piede sull’acceleratore; Baldanzeddu non sempre è incisivo e in avvio si lascia pure sorprendere da Malonga in occasione del vantaggio biancorosso, propiziato da un velo di Plasmati (beffato Maury) e da una ripartenza seguita al contropiede innescato da Dicuonzo. Bene solo Scognamiglio, un lottatore all’occasione giusta trasformatosi in bomber. Sua, infatti, la conclusione, sulle conseguenze di una punizione di Erpen e del tocco di Mbakogu dopo la respinta di Pinsoglio, che, dopo undici giri di lancette dallo svantaggio, regala il pari alla Juve Stabia. A centrocampo, Genevier, supportato dall’inossidabile Mezavilla, cresce con il trascorrere dei minuti ma non sempre i suoi suggerimenti vengono sfuttati dagli attaccanti Mbakogu, a tratti irritante (non a caso si becca i fischi quando viene sostituito da Caserta), e Bruno, non sempre incisivo sebbene riesca a mettere in difficoltà la difesa ospite, schierata a tre con il centrale Pisano coadiuvato da Martinelli e Brighenti. L’intesa tra i due non è ancora a livelli ottimali. Ma è pur vero che ai gialloblù, quest’anno orfani dei gol di Sau, manca Danilevicius, l’attaccante lituano reduce dagli impegni della nazionale. In attacco il discorso non cambia anche quando in campo entrano l’esperto e vivace Caserta e il giovane Acosty, tanti fronzoli ma poca efficacia. Lungo le corsie Zito, generoso come al solito, fa ciò che può e nel finale gioca a destra con Acosty, subentrato a Erpen, dirottato lungo la fascia opposta.
La Juve Stabia appare più pericolosa prima dell’intervallo. Nitida l’occasione per portarsi in vantaggio, appena tre minuti dopo il pareggio: Dicuonzo, servito da Mezavilla, scodella un pallone al centro, che, dopo il liscio di Bruno, rimpalla su Mbakogu prima di finire la corsa sul fondo. La replica del Vicenza, con un colpo di testa di Malonga (26’), si spegne tra le mani di Seculin, nell’occasione esibitosi in un tuffo plastico. Poi il tiro senza pretese di Mezavilla. Nella ripresa, a eccezione di un avvio di marca stabiese più vivace, è difficile ricordarsi di azioni in grado di regalare emozioni, a dispetto della girandola di sostituzioni a cui danno vita Braglia e Breda. Adesso, all’orizzonte la sfida esterna con il Novara, appena retrocesso dalla serie A. L’occasione giusta per cercare l’impresa e dimostrare di essere sulla strada giusta.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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