Niente da fare. Il campionato è davvero tutt’altra cosa rispetto ai fasti di coppa Italia. La Juve Stabia esce sconfitta dal Rigamonti al termine di una gara disputata solo a sprazzi dalla formazione di Braglia, che parte bene, ci mette volontà, ma alla distanza è il Brescia a trovare i primi tre punti del campionato. Era la sfida delle deluse, con i gialloblù fermati in casa all’esordio da un sorprendente Livorno, sconfitta nel recupero a Crotone per i lombardi che, prima del match, devono registrare anche la polemica dei tifosi, con il presidente Corioni contestato per i colpi mancati nelle battute finale del mercato.
Calori ridisegna il centrocampo delle rondinelle con il rientro di Budel, squalificato in Calabria. Braglia, invece, orfano dello squalificato Zito, sorprende un po’ tutti, presentando dall’inizio una Juve Stabia inedita. Si torna al 4-3-3, modulo accantonato dopo la promozione in B. In difesa c’è Scognamiglio, in coppia con Maury, a centrocampo Jidayi e Mezavilla fanno da ali all’estro di Genevier schierato centrale. In attacco Bruno è la boa con Mbakogu ed Acosty chiamati a sfruttare la dinamicità per mettere in difficoltà la retroguardia bresciana.
Il match iniziato con dieci minuti di ritardo (quindici nella ripresa), per consentire agli addetti di tracciare nuovamente le linee del campo, ma il campo reso pesante dalla pioggia, non favorisce la tecnica delle due compagini che partono a spron battuto cercando da subito di trovare la chiave di volta del match. La prima vera occasione è di marca stabiese: Genevier che ci prova di testa a centro area su una corta respinta della difesa bresciana, Arcari compie un autentico miracolo. La risposta dei padroni di casa cinque minuti dopo con Lasik dal limite, splendida anche al risposta di Seculin.
Sembra un’altra Juve Stabia rispetto alla sfida col Livorno, Genevier giostra a centrocampo, davanti Bruno finisce per restare troppo spesso solo. Braglia prova ad invertire Acosty e Mbakogu per mischiare le carte, ma è il Brescia a far gioco. Cresce Budel, e gli stabiesi sono costretti ad arretrare il baricentro. Due i pericoli per i campani, con Caracciolo (35’), e Zambelli (42’). Nella ripresa la musica non cambia. Braglia sposta Mezavilla, per un inedito 4-1-4-1. Brescia pericoloso in apertura (5’), Zambelli ruba palla a Scognamiglio, entra in area, ma calcia alto.
Al 23’ la dormita è generale, Daprelà è lesto ad approfittare di una palla vagante in area per trafiggere, complice anche una sfortunata deviazione di Maury, l’incolpevole Seculin. I gialloblù tentano il tutto per tutto, con Improta in campo dopo Erpen e Danilevicius. Si torna al 4-4-2, la Juve Stabia cresce. Al 34’ spettacolare la respinta di Arcari sulla botta dalla distanza di Genevier, servito all’indietro da Danilevicius. Ma in chiusura (44’) Zambelli trova il raddoppio su una respinta di Seculin su tiro di Caracciolo. Restano tanti gli interrogativi in casa stabiese, forse, come detto in settimana del tecnico (e ribadito da Manniello a fine match), prima che al modulo, è ora di guardare prima di tutto agli uomini.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro