Colpo gobbo della Juve Stabia, che sbanca il Granillo mettendo sotto una Reggina attonita di fronte a tanta baldanza da parte di una matricola. Un successo in rimonta, quello della squadra di Piero Braglia, che, con questo exploit, dà continuità alla prima vittoria della stagione conseguita ai danni del Pescara di Zeman sette giorni fa. A fare le spese del felice momento degli stabiesi è stato l’ex allenatore della Salernitana, Roberto Breda, rivelatosi buon profeta, avendo avvertito abbondantemente i suoi che l’avversario non era affatto da sottostimare. E la Juve ha ribadito, mediante un’altra prova di vigore, che la classifica non era di certo corrispondente alle sue potenzialità.
Hanno vinto, i gialloblù, in rimonta su una Reggina portatasi avanti senza poter accampare meriti particolari, avendo profittato dell’unica amnesìa della retroguardia stabiese, appisolatasi con Mezavilla in avvio di ripresa: è stato, infatti, lo scarsocrinito centrale a far sì che la posizione di Colombo fosse valida, per cui questi ha potuto servire in comodità Missiroli, pronto a capitalizzare il regalo. Così come aveva fatto sin dall’avvio, la Juve Stabia non si è scomposta, denotando consapevolezza nei propri mezzi e buona autorità.
Accompagnata dal sostegno di una trentina di supporters, la compagine di Braglia ha fatto la sua partita, senza asserragliarsi, quindi senza timore di un avversario blasonato, che voleva immediatamente risollevarsi dopo il capitombolo nel posticipo di Empoli. Il tecnico stabiese ha riproposto in toto la formazione che aveva surclassato il Pescara, attuando le identiche mosse in quanto al continuo alternarsi sulle fasce fra Erpen e Zito, quest’ultimo apparso molto sveglio e redditizio. Più pericolosa è la Juve Stabia con Sau alla mezz’ora ed Erpen al 38′ che, dopo aver sbaragliato la difesa amaranto, era cascato goffamente con una prateria spianata tra lui ed il portiere avversario. Quindi, al 2′ della ripresa, il gol di Missiroli, i conseguenti aggiustamenti di Braglia (con i cambi Raimondi per Zito e Danucci per Scozzarella), dopodiché i gialloblù si impossessano del boccino. La Reggina è in ambasce, quando la Juve effettua i cambi di gioco la difesa calabrse va sistematicamente in bambola ed, al 25′, il pari è arpionato da Sau abile a buggerare l’estremo difensore reggino, fintando il passaggio per poi infilzarlo a sorpresa. È ancora Juve tre minuti appresso, micidiali le finte di Erpen, con difensori avversari in confusione, tiro murato.
La Reggina cerca di recuperare le forze, vuole i tre punti ad ogni costo, ma la Juve Stabia è lì, felina, pronta ad azzannare appena gli amaranto mettono la testa fuori dalla tana. Mancano tre giri di lancetta, ha spazio Raimondi (per lui, Braglia, non ha difficoltà a pronosticare un futuro in A), dal suo destro parte una folgore che pietrifica Kovacsik e l’intero Granillo. Un’esecuzione perfetta dai 25 metri per un gol stratosferico. Il derbissimo di mercoledì si annuncia tra squilli di tromba.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro