Finisce a reti bianche il posticipo della ventitreesima giornata in serie B. Juve Stabia e Brescia provano a farsi male a vicenda, guadagnando un tempo per parte, ma alla fine, ai punti, lo 0-0 sembra il risultato più giusto, consentendo alle due compagini di restare nella scia dei playoff.
La gara si apre con i tifosi che nel settore distinti danno vita ad una nuova «panolada», con uno striscione dedicato al presidente Manniello, e alla vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista suo malgrado per il derby Juve Stabia-Sorrento del 2009. In campo Braglia conferma il modulo visto nel finale del girone di andata, il 4-3-1-2, cambiando diversi protagonisti. In difesa c’è Murolo al posto dello squalificato Scognamiglio, in campo anche Baldanzeddu per il quale il Palermo ha fatto un’offerta importante in queste ore (si vocifera di 800.000 euro promessi da Zamparini). Subito nella mischia Verdi, posizionato a destra più arretrato al fianco di Jidayi e Zito, Caserta, capitano tutto cuore, è a ridosso delle due punte Cellini e Mbakogu. Buono, tutto sommato, l’esordio dell’ex torinista. Il Brescia deve fare a meno di De Maio, squalificato, Salamon e Russo, infortunati.
È proprio las quadra lombarda ad avere il pallino del gioco per buona parte della prima frazione. Caracciolo si occupa di Mbakogu, a Zambelli il compito di limitare le sfuriate di Zito sulla corsia mancina, la prima frazione scivola via senza grandi sussulti fino al 26’ quando Dicuonzo diventa protagonista assoluto: suo il cross che Budel stoppa a centro area col braccio largo, la Juve Stabia protesta chiedendo il rigore. Al 34’ Giancola di Vasto decide di bilanciare la decisione precedente: azione in velocità del Brescia, alla fine Dicuonzo, nel tentativo di liberare deposita in rete, ma il direttore di gara annulla tra lo stupore generale. Nel finale la Juve Stabia prova a farsi vedere dalle parti di Arcari, buona l’idea di Cellini che finta per Caserta, palla ribattuta verso Baldanzeddu il cui tiro dalla distanza si spegne sul fondo.
Più vibrante la ripresa. Braglia prova a dare smalto e quantità ai suoi chiamando fuori uno spento Mbakogu, piazzando Mezavilla al fianco di Cellini dopo dieci minuti e la sfida si accende. È la Juve Stabia a cercare l’affondo giusto. Al 17’ una buona occasione è sui piedi dell’esordiente Verdi, servito da Cellini dal fondo, ma l’ex granata spreca tutto. Calori prova ad riprendere il pallino del gioco inserendo Andrea Caracciolo e Scaglia, ma l’occasionissima (28’) è sui piedi di Mezavilla che calcia di controbalzo sull’apertura di Cellini, Arcari deve metterci una pezza evitando il peggio. Nel finale c’è anche spazio per Acosty (per Verdi), e Improta (dentro al posto di Cellini), ma è il Brescia a sfiorare con Lasik (32’) la palla della possibile beffa, con la sfera che sfiora di un nulla il palo alla destra di Nocchi. Senza l’unica punta di ruolo i gialloblù perdono riferimenti in avanti, così è Zito (39’), dalla distanza, complice una deviazione a far tremare Arcari. È l’ultimo sussulto prima del triplice fischio che sancisce lo 0-0 finale.
Intanto, archiviata la pratica Brescia, la Juve Stabia dovrà affrontare oggi la sfida della Commissione Disciplinare che, a Roma, nel primo pomeriggio, discuterà del deferimento del patron Franco Manniello, e dell’ex dirigente, già squalificato, Roberto Amodio per la mancata tutela dei calciatori che, nel campionato 2008/09, di ritorno da Pistoia furono vittime della contestazione dei tifosi che li costrinsero a svestire le divise sociali.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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