Il sogno playoff della Juve Stabia è nelle sue mani. Timothy Nocchi, talento 22enne giunto in estate a fari spenti dalla Juventus con l’etichetta di secondo di Seculin, ha saputo ribaltare le gerarchie di squadra sino a confermare sul campo di meritare quel numero 1 che gli fu lasciato dal compagno di reparto all’atto di scelta della maglia da indossare durante il campionato. Per il portiere di origini toscane il prossimo match contro il Novara non sarà come gli altri: proprio contro i piemontesi è iniziata ufficialmente la sua avventura tra i pali gialloblù lo scorso 15 settembre. «Ricordo con grande piacere quell’incontro – confessa Nocchi – è stato il giorno del mio debutto in serie B oltre che tra le fila della Juve Stabia. Venivamo da un periodo molto difficile ed il gol subito in avvio di gara rischiò di tagliarci definitivamente le gambe, la rete del pari di Improta ci ridiede la fiducia necessaria a rialzarci. Sarà emozionante tornare in campo sabato contro i medesimi avversari».
Di acqua sotto i ponti, da allora, ne è passata davvero tanta. «Sono sicuramente soddisfatto del mio rendimento – continua l’estremo difensore – non potevo chiedere di più al mio primo anno tra i cadetti. Sono riuscito a guadagnarmi la fiducia del tecnico e la squadra sta dimostrando di valere la categoria, al momento questa esperienza risulta più che positiva sotto tutti i profili. Se dovessi scegliere la parata più bella indicherei quello sullo splendido colpo di testa di Maccarone al Menti contro l’Empoli, il mio volo alla mia sinistra fu davvero spettacolare».
Eppure, nonostante i tanti interventi determinanti, Nocchi è stato costretto a cedere il posto tra i pali a Seculin proprio quando la Juve Stabia occupava in totale solitudine il quarto posto in classifica. «Braglia ci ha comunicato sin dall’inizio la propria volontà di alternare i due portieri – spiega il numero uno pupillo di Buffon – vivo questo turn-over in tutta tranquillità. D’altronde in estate ho scelto di indossare questa maglia proprio perché ero a conoscenza di questo metodo che fu adoperato con Colombi e lo stesso Seculin anche durante la scorsa stagione. L’importante è farsi trovare pronti quando si viene chiamati in causa».
Eppure a gennaio si era prospettata all’orizzonte l’ipotesi di un trasferimento al Chievo. «Essere accostati a club di serie A fa sicuramente piacere – sottolinea il 22enne , ciò vuol dire che si sta lavorando bene. La mia intenzione, tuttavia, è sempre stata quella di concludere la stagione qui. Questo progetto improntato sui giovani è straordinario, gli arrivi di Verdi e Suciu hanno tra l’altro perfezionato un ingranaggio ben oliato. Sono stati bravi nell’inserirsi immediatamente nel nostro gruppo, ci daranno di certo una grossa mano al pari di Martinelli e Pompilio».
Con loro si potrà magari ambire a qualcosa in più di una semplice salvezza. «In questa fase pensiamo esclusivamente a raggiungere i 50 punti indicati da tutti come soglia di sicurezza – taglia corto Nocchi – lasciarci andare a voli pindarici ora sarebbe da stupidi».
Traguardo, la salvezza, che la Juve Stabia dovrà tagliare senza un Genevier che, dopo la fuga dello scorso gennaio, ha affidato ad una lettera il proprio messaggio di addio al popolo stabiese. «Dopo 5 mesi molto positivi sotto il profilo umano e professionale – si legge nel messaggio – ritengo doveroso ringraziare la società e tutti i collaboratori. Un ringraziamento particolare lo rivolgo al mister ed a tutto lo staff, per l’opportunità e la fiducia che mi è stata data. Per esigenze familiari ho dovuto lasciare Castellammare e per questo sono molto dispiaciuto. Auguro alla Juve Stabia, ai miei ex compagni di squadra ed ai suoi splendidi tifosi il migliore futuro». Meglio tardi che mai.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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