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Juve Stabia, sconfitta durissima ma è salva

Il pareggio dell’Ascoli e la caduta del Cittadella consentono alla formazione di Castellammare di assicurarsi la permanenza nella categoria

Sconfitta ma in festa. La Juve Stabia stende un tappeto rosso al Verona di Mandorlini (agli scaligeri basterà un punto con l’Empoli per la promozione matematica tra sette giorni) e si accontenta di un finale thrilling, caratterizzato soprattutto dai problemi delle dirette concorrenti, Cittadella ed Ascoli su tutte, per centrare la seconda salvezza di fila in serie B. Tutti contenti, alla fine, anche se gli stabiesi, alla terza sconfitta consecutiva, salutano i tifosi sotto la curva sopraffatti da un “meritiamo di più” che la dice lunga su quanto poco sia stato apprezzato il cammino della squadra nel girone di ritorno.
Troppo forte il Verona, troppo netta la superiorità della squadra veneta, che nella ripresa, con l’uomo in più (espulso Dicuonzo), ha persino rischiato di dilagare per un risultato ancora più tondo. Irritante, arrendevole la squadra di Braglia, capace di giocare per un tempo, salvo poi registrare l’ennesimo crollo, che trova in Figliomeni e Scognamiglio versione “banda del buco” la conferma di quanto sia necessaria la rivoluzione invocata dal tecnico il prossimo anno. A cospetto della corazzata del campionato, Braglia vara una Juve Stabia inedita con un undici iniziale che tradisce le aspettative dell’allenatore. Fuori Zito per infortunio, fuori Mezavilla e Murolo per squalifica, nel 4-2-3-1 non convince appieno la scelta di Martinelli, un difensore, davanti alla retroguardia, con Doninelli e Jidayi in panchina. Mandorlini, sul fronte opposto, può schierare la sua squadra tipo e bastano appena tre minuti per far capire la differenza nei valori in campo. Martinelli apre su Bruno, tiro dalla distanza con la sfera che si stampa sulla traversa, sulla ripartenza del Verona, Agyei perde palla a centrocampo, Cacia in corridoio tra Figliomeni e Scognamiglio ringrazia e fa 1-0.
La gara è nervosa, le due squadre hanno risultati diametralmente opposti da centrare e la tensione si avverte. La Juve Stabia prova a fare gioco, ma l’occasionissima è ancora per il bomber del torneo. Errore clamoroso di Scognamiglio (31’) che mette in moto Gomez, il primo tiro è ribattuto da Baldanzeddu (tra i pochi a meritare la sufficienza tra gli stabiesi), il passaggio successivo per Cacia che stavolta si fa ipnotizzare da Nocchi in uscita. A tener viva la Juve Stabia un tiro a giro di Verdi che però si spegne sul fondo. La ripresa si apre con la doccia fredda. Bastano due minuti a Dicuonzo, già ammonito, per stendere Cacia a centrocampo e chiudere la sua stagione anzitempo. Braglia arretra prima Martinelli, sostituito poi da Gorzegno, lanciando nella mischia Improta e Suciu, ma è il Verona a fare il bello e il cattivo tempo. Al 7’ il raddoppio di Cacia: la punta entra in area, si gira tra Scognamiglio e Figliomeni immobili, tocco di punta ad anticipare Nocchi e palla in rete.
Al 20’ Ferrari, appena entrato, lancia Martinho, ennesima dormita dei due centrali stabiesi, ed è 3-0. Nel finale c’è gloria anche per Gomez che centra il montante alla destra di Nocchi. Per la Juve Stabia il peggior commiato dell’era Braglia. Ma la salvezza è un traguardo troppo importante: per il terzo anno i gialloblù saranno ancora ai nastri di partenza della prossima serie B.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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