La leggenda di Marco Sau riecheggia a livello nazionale. L’attaccante sardo, autore sin qui di 21 gol stagionali, continua ad inanellare ininterrottamente soddisfazioni senza voler mai arrestare la propria corsa vincente. Prelevato dal Cagliari a pochi minuti dal gong dello scorso calciomercato estivo dopo un’interminabile querelle tra il club del presidente Cellino ed il Foggia, Sau ha sovvertito tutti i pronostici della vigilia regalando alla Juve Stabia una salvezza raggiunta con una semplicità tanto disarmante quanto impensabile lo scorso settembre.
Un’impresa riconosciutagli, oltre che dai propri tifosi, anche dai tanti tecnici avversari che, castigati a più riprese durante il campionato, lunedì lo hanno inserito di diritto nella Top 11 di serie Bwin come miglior attaccante esterno, alla pari con Sansone del Sassuolo, alle spalle del capocannoniere Immobile. «Questo riconoscimento mi rende orgoglioso – confessa Sau – non capita spesso di esser gratificati dagli allenatori avversari. Ciò evidenzia una volta di più il valore di un campionato che mi ha regalato molteplici gioie sia a livello individuale che di gruppo. Sia chiaro, non voglio fermarmi qui».
Miglior allenatore è stato eletto il suo vate, Zdenek Zeman. «Merita senza dubbio questo riconoscimento, ha raggiunto la promozione pur non partendo con i favori del pronostico. A noi attaccanti insegna tanto, non è un caso che siano stati premiati anche Insigne ed Immobile».
A coronamento di un’annata da ricordare è poi giunto il tributo dei tifosi, i quali hanno indicato il suo gol contro la Sampdoria come il più bello del torneo. «I Serie bwin Awards sono altrettanto gratificanti per me, noi calciatori viviamo del sostegno della tifoseria. Ricordo con grande piacere quel 9 dicembre, non capita spesso nella vita di realizzare un gol tanto bello in uno stadio straordinario come Marassi: raccolsi un lancio dalle retrovie, dribblai Volta ed indirizzai la palla nel sette alla sinistra di Romero, non dimenticherò mai quella mia corsa sotto la gradinata che ospitava i nostri tifosi, ero un turbinio di emozioni».
Eppure Sau non rinuncerebbe a nessuna delle 21 perle con la maglia gialloblu. «Ognuna ha un valore particolare ed è stata frutto dello splendido lavoro dei miei compagni, è impossibile stilare una classifica. Rivivrei uno per uno soprattutto quelli realizzati al Romeo Menti, ascoltare la nostra tifoseria gridare il mio nome rappresenta una splendida sensazione che porterò sempre con me. Magari dopo averli sentiti esultare un’ultima volta contro il Sassuolo». E la Castellammare calcistica è già pronta all’arrivederci a Marco Sau, il bomber di Tonara con la Sardegna nel destino: tornerà al Cagliari.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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