Il treno gialloblù dovrà ripartire senza Zito: l’esterno mancino della Juve Stabia è stato sottoposto a un intervento chirurgico a Roma, a Villa Stuart, dall’equipe del prof. Mariani per far fronte alla frattura del quinto metatarso del piede sinistro riportata in uno scontro durante il match di sabato contro il Padova. Al calciatore è stato applicato un tutore e dovrà adesso osservare un periodo di riposo di almeno 30 giorni prima di poter sottoporsi a un nuovo controllo e iniziare il periodo di rieducazione.
Insomma un infortunio che, tempi alla mano, costringerà Braglia a far a meno di un giocatore simbolo almeno fino a dicembre, mese in cui la classifica avrà iniziato ad assumere una propria sostanziale conformazione. A non far pesare più di tanto l’assenza di Zito potrebbe essere l’adozione di quel 4-3-3 che sembra aver restituito anima e gioco alla squadra: un modulo che, prevedendo esclusivamente l’utilizzo di due ali a supporto della punta giova anche agli inserimenti di Caserta a centrocampo cosa che avrebbe di fatto limitato l’impiego dell’ex Benevento che, ironia della sorte, nell’ultima giornata è stato impiegato per fronteggiare il forfait del mediano giunto a Castellammare nell’ambito dell’affaire Cazzola.
Una partita vinta quella contro i patavini, che ha comunque registrato un inaspettato sfogo dell’allenatore stabiese. «La verità è che Braglia voleva scuotere squadra e città – spiega il patron Franco Manniello – non è la prima volta del resto che si lascia andare a sfuriate del genere. Il nostro mister mi ricorda un po’ Mourinho: lavora tantissimo sotto il profilo psicologico per entrare nella testa dei ragazzi e tenerli sempre sulla corda. I tifosi possono dormire sereni, abbiamo conversato e scherzato come sempre in questi giorni. D’altronde non potrebbe essere altrimenti, gli abbiamo fornito una rosa più competitiva di quella dell’anno scorso e il gioco pian piano sta iniziando ad intravedersi. Sono convinto che quando la squadra incarnerà la determinazione di Piero ci dimostreremo in grado di lottare alla pari con le altre contendenti alla salvezza».
E tra chi è chiamato a garantire maggior competitività alla Juve Stabia c’è Michele Murolo, titolare nelle ultime due uscite stagionali. «Apprezzo molto il metodo di lavoro del nostro tecnico – spiega il difensore centrale – perchè ci trasmette quella cattiveria fondamentale per tagliare traguardi di prestigio. Ognuno di noi sa che può contare su di lui durante gli allenamenti e riesce a infondere serenità al gruppo anche quando i risultati tardano ad arrivare. Con lui non esistono prime scelte, gioca chi merita. La vera battaglia inizia il sabato in campo, lì pretende il massimo da chi viene scelto».
E Murolo, sostituendo Scognamiglio, dimostra personalmente che per Braglia non esistono titolari inamovibili. «Mi godo il momento cercando di dimostrarmi degno di giocare in B. Non mi pesa sostituire un gigante come Gennaro: tra di noi c’è stima reciproca. Il nostro unico obiettivo deve essere far partire questo treno di risultati, vincere contro la Pro Vercelli rappresenterebbe un input eccezionale per tutti». E intanto la città gongola sognando il primo exploit in trasferta.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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